La Serenissima Repubblica di San Marino, il micro-stato all’interno del territorio italiano, a due passi dalla riviera romagnola, che si inerpica su per il monte Titano si appresta a festeggiare un Capodanno spumeggiante. Nell’antico borgo medievale è già tutto pronto per salutare il nuovo anno con spettacoli di folklore, musiche, danze tradizionali e fuochi pirotecnici allo scoccare della mezzanotte.
Mentre il Cts invoca maggiori restrizioni, praticamente un nuovo lockdown per tutto il periodo natalizio, se per tanti italiani si profilano giornate di festa da passare con i parenti più stretti o in solitudine, nella Repubblica di San Marino tutto è pronto per salutare il nuovo anno. Ma partiamo dal principio: da inizio pandemia si è spesso dibattuto su come considerare il territorio sammarinese rispetto alle limitazioni italiane agli spostamenti.
L’ultima decisione in proposito della segreteria di Stato per gli Affari esteri riguarda il periodo tra il 21 dicembre e il 6 gennaio. In questa finestra temporale il ‘Titano’ consentirà la libera circolazione delle persone tra Marche ed Emilia-Romagna, ovvero le uniche regioni italiane confinanti. Tutto questo permetterà, teoricamente, agli emiliano-romagnoli di poter andare nelle Marche e viceversa passando per il territorio della piccola nazione enclave.
Non solo, considerato che attualmente a San Marino non vi sono particolari limitazioni alle attività economiche, gli operatori locali sono pronti, anzi, prontissimi per le feste. Sul web sono infatti numerose le promozioni per il 31 dicembre: hotel anche di lusso propongono pacchetti di due o tre giorni, “nel rispetto rigoroso delle regole anti-contagio”, con cenone al ristorante, musica dal vivo, buffet e intrattenimenti vari.
Possibilità che, stando alle regole anti-Covid, in Italia non sono in questo periodo permesse. Negli alberghi sammarinesi, invece, via libera ai tradizionali veglioni del 31 dicembre col rischio che qualche ‘trenino festoso’ possa prendere vita con tutti i rischi del caso.
La sera dell’ultimo dell’anno, poi, sono previste diverse iniziative all’aperto tra le vie dell’antico borgo medioevale allietate da spettacoli di folklore con musiche, danze tradizionali con tanto di fuochi pirotecnici di mezzanotte.
La piccola Repubblica è già stata oggetto di polemiche nei giorni scorsi per non aver, a differenza del territorio circostante, chiuso alcunché. E i ‘cugini’ italiani a pochi chilometri di distanza sono insorti: molti operatori romagnoli hanno accusato i vicini sammarinesi di concorrenza sleale. Una situazione che pare dunque ripetersi per le feste. Si consideri che nella sola Rimini saranno aperti solo una trentina di hotel sugli oltre 300-400 dell’anno scorso. Nel frattempo, mentre la piccola Repubblica prova ad approfittare delle limitazioni italiane per fare ‘cassa’, il rischio nel Riminese e in Romagna è quello delle feste abusive.
Gianni Indino, presidente emiliano-romagnolo del sindacato italiano dei locali da ballo, punta il dito contro quello che si sta organizzando in questo periodo: “È proprio così – dice – si stanno allestendo veglioni abusivi in ville private sia il 31 dicembre che in altre serate”. Secondo quanto emerso, gli inviti corrono sulle chat di Whatsapp e su importanti social in chiaro e tutto in contrasto ai decreti nazionali e regionali. Ma per non andare incontro a problemi basterà varcare il confine con San Marino.
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