Neanche più la fatica di scartare un cibo confezionato, ora si mangia pure la pellicola. Fatta di caseina, per garantire come le precedenti – tutte di materiale plastico – freschezza e protezione all’alimento che avvolgono, il packaging di ultima generazione potrà essere anche addizionato di aromi e vitamine.
Il nuovo materiale per il confezionamento alimentare, messo a punto da Peggy Tomasula e colleghi del Dipartimento per l’Agricoltura statunitense, è fra le novità presentate a Philadelphia dove si apre oggi il Meeting 2016 dell’American Chemical Society. La pellicola del futuro, edibile al 100%, è fatta di proteine del latte e in particolare di caseina. I suoi inventori garantiscono che è resistente, efficace come barriera per evitare il passaggio di ossigeno e contaminanti attraverso la confezione, e che si può consumare in tutta tranquillità perché non contiene sostanze pericolose per la salute. Attualmente insapore, il prodotto potrà essere addizionato di aromi a piacere. E all’occorrenza vi si potranno inglobare anche vitamine, probiotici e nutraceutici. Pensato per l’uso sotto forma di pellicola, in realtà potrebbe essere utilizzato anche spray direttamente sul cibo: spruzzato per esempio su cereali in fiocchi o in barrette, li renderebbe più ‘impermeabili’ quindi più croccanti anche una volta immersi nel latte.
Laetitia Bonnaillie, co-autrice della ricerca, spiega che il suo gruppo sta sviluppando un prototipo del nuovo packaging per una piccola azienda texana, ma che l’idea ha attirato l’attenzione di varie compagnie. Il team intende continuare a lavorare sul nuovo materiale per migliorarlo al massimo, e prevede a breve di poterlo lanciare sul mercato: l’arrivo sugli scaffali è atteso entro 3 anni. Il packaging alle proteine del latte bypasserebbe tutta una serie di limitazioni delle pellicole tradizionali, evidenziano i suoi ideatori, più resistente anche all’umidità e alle alte temperature, con ulteriori vantaggi rispetto ai prodotti plastici oggi disponibili che non sono riciclabili né biodegradabili. Inoltre, se particolarmente sottili non sono infallibili nello scongiurare il deterioramento del cibo che avvolgono. Alcuni, poi, sono sospettati di rilasciare negli alimenti molecole rischiose. In commercio esistono già dei packaging edibili, ma sono fatti di amido e quindi molto porosi e meno protettivi.
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