Sulle pensioni il Governo trova intesa con i sindacati ed estende la quattordicesima a 3,3 milioni di lavoratori. Il tetto del pacchetto pensioni comparso oggi sul tavolo dei sindacati rimane a un miliardo e mezzo. Niente “misure multimilionarie” conferma Renzi ma “logica dei piccoli passi”.
Ma per quanto limitate “le misure ci saranno e non dipendono dalla trattativa con Bruxelles.in pensione si può andar prima accettando una piccola penalizzazione dello stipendio, le minime avranno una sorta di quattordicesima, riusciremo a dare qualche soldo in più” afferma il premier ai microfoni di Rtl 102.5.
Le novità più importanti riguardano soprattutto l’Ape volontaria che più che un assegno pensionistico sarà un “reddito ponte” per incentivare l’uscita dal lavoro fino a tre anni e sette mesi prima del termine, per i lavoratori dipendenti e autonomi, del settore privato e pubblico nati tra il 1951 e il 1953 con alle spalle almeno 20 anni di contributi versati. Chi avesse a tali requisiti avrà accesso a questo reddito tramite un prestito bancario assicurato, da restituire con rate mensili nel corso dei vent’anni successivi.
Diversa è invece la cosiddetta “Ape social” che sarà a costo zero fino a un massimo di pensione lorda prevista di 1.500 euro, con la quota eccedente utilizzabile come base di calcolo per parziale concorso al rimborso. L‘Ape aziendale sarà attivabile tramite negoziato in casi di crisi o ristrutturazioni ma è ancora da chiarire quanto del contributo alla mobilità (ad oggi lo o,30%) potrà essere utilizzato dall’azienda in queste circostanze.
Dopo la Nota di aggiornamento del Def (documento economia e finanza) varata ieri, l’incontro con i sindacati sul pacchetto pensioni è il passo intermedio per arrivare alla stesura della legge di Bilancio, di cui si parlerà già ai primi di ottobre. Tra le novità anche bonus per i precoci o super precoci (rispettivamente, chi ha cominciato a lavorare prima dei 18 anni e coloro che hanno iniziato prima di compierne 16) e l’aumento delle quattordicesima per chi non abbia un reddito superiore ai mille euro.
In particolare i precoci in difficoltà potranno “uscire” dall’attività lavorativa, avente alle spalle 41 anni di contributi fiscali.
All’incontro di oggi pomeriggio con il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, ed il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, parteciperanno i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo.
P.M.
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