Del successo di Fuocoammare del regista italiano Gianfranco Rosi alla Berlinale parla anche il New York Times titolando così la notizia: «Gloria a Berlino per il film documentario sui migranti». In attesa di scoprire il verdetto della giuria del Festival sul film candidato all’Orso d’oro, arriva anche il riconoscimento del Nastro d’Argento da parte del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani. Intanto domani Fuocoammare uscirà anche nelle sale italiane.
Sabato scorso la presentazione del film in concorso al Festival del Cinema di Berlino è stata accolta da scroscianti applausi tanto da parte della stampa quanto dal pubblico in platea, che ha trattenuto il cast sul palco del Berlinale Palast per ben 10 minuti. Al momento il film è tra i favoriti alla Berlinale nella classifica stilata da Screen International. Esaltanti critiche giungono anche dal resto del mondo, grandi testate come The Guardian, il Daily Telegraph, l’Indian Express, l’Hollywood Reporter e il Times riportano commenti entusiastici sul film e lo definiscono: potente, toccante, intenso, opportuno, sconvolgente.
Dopo la vittoria del Leone d’Oro nel 2013 con Sacro GRA a Venezia, Gianfranco Rosi è riuscito a portare nuovamente il genere documentaristico nell’Olimpo della dimensione cinematografica. Nel corso dell’intervista che ci ha rilasciato lo scorso sabato a Berlino il regista ci aveva offerto alcune interessanti considerazioni sul proprio lavoro.
Come si realizza un documentario dal così forte impatto narrativo?
La dimensione cinematografica è fondamentale nel raccontare la realtà. Io non faccio distinzione tra film e documentario, io devo riportare la verità e lo faccio inquadrando la realtà attraverso la telecamera, che è poi il solo modo che conosca per scoprire il mondo.Tutto succede davanti alla cinepresa.
Come è nata la sceneggiatura di questo film documentario ricco di scene intense e dal forte significato metaforico?
Quando le persone si dimenticano che stai filmando si creano i tempi giusti e tutto nasce con naturalezza, in questo modo un documentario riesce ad essere anche narrativo. La maggior parte delle scene si sono sviluppate in modo spontaneo, sono venute fuori da sé, e mi hanno aiutato ad interpretare la realtà che stavo documentando. Il senso metaforico in esse contenuto è il modo con cui ho inteso spiegare una tale tragedia. Ci sono nel film delle immagini e delle azioni particolarmente significative che in un certo senso anche aiutano a superare il dramma.
Il 25 Febbraio alla Casa del Cinema di Roma il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani consegnerà al regista Gianfranco Rosi il Nastro D’argento speciale per i Documentari con questa motivazione: “Grande cinema, con un effetto di denuncia potente che richiama i Governi del mondo a responsabilità colpevoli e ormai indilazionabili”.
Fuocoammare uscirà giovedì 18 febbraio nelle sale italiane.
Laureata in Lettere, amante dell’arte, dello spettacolo e delle scienze umane, autrice di testi di critica cinematografica e televisiva. Ha insegnato nella scuola pubblica e privata; da anni scrive ed esplora con passione le sconfinate possibilità della comunicazione nel web.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy