Sarà perché le piante depurano l’aria circostante, filtrano l’aria e aumentano la quantità di ossigeno, e perché sappiamo che se si respira aria pulita ci si sente meglio, una pianta sulla scrivania è sufficiente per influire positivamente sull’umore, aumentare la produttività e ridurre lo stress. A confermarlo è una recente ricerca della scuola di psicologia dell’università del Quensland, in Australia, che ha evidenziato come i lavoratori circondati da piante e fiori siano più sereni e, per questo, più concentrati, capaci di incrementare la produttività fino al 15%.
Le piante contribuiscono a creare un ambiente amico a cui il personale risponde positivamente, scrive il responsabile dello studio Alex Haslam, docente di psicologia sociale e organizzativa, sul Journal of Experimental Psychology: “Un ufficio verde comunica ai dipendenti che il datore di lavoro li apprezza e si cura del loro benessere. I dipendenti che provenivano da ambienti di ufficio spogli hanno registrato livelli accresciuti di benessere, risultanti in un posto di lavoro più produttivo”.
Lo studio, a cui hanno collaborato ricercatori delle università britanniche di Cardiff ed Exeter e di Groningen nei Paesi Bassi, ha paragonato spazi di ufficio ‘spogli’ con spazi ‘verdi’ di grandi compagnie commerciali in Australia, Gran Bretagna e Olanda, monitorando i livelli di produttività in un periodo di due mesi. I dipendenti sono stati consultati per determinare percezioni di qualità dell’aria, concentrazione e soddisfazione sul lavoro.
“Chi lavorava in spazi con piante – scrive Haslam – era più soddisfatto dell’ambente e ha riportato livelli più alti di concentrazione e una percezione di migliore qualità dell’aria negli uffici. I risultati suggeriscono che investire in arredamenti con piante è remunerativo in termini di qualità di vita e di produttività degli impiegati”.
Quanto alla depurazione degli ambienti interni, un gruppo di ricercatori americani, ispirandosi a una ricerca della Nasa del 1980 che aveva dimostrato la capacità delle piante di catturare e distruggere i composti organici volatili (Voc-Volatile Organic Compounds), emessi per lo più da prodotti per la casa, come vernici, materie plastiche o da oggetti presenti negli uffici o nelle abitazioni come fotocopiatrici, stufe e anche dal fumo di tabacco, ha messo a punto il Bio Wall, un sistema che depura proprio grazie alle piante. l’idea Un’altra sostanza contaminante è l’anidride carbonica che viene prodotta anche dalla respirazione umana e la cui alta concentrazione può diventare tossica. Negli Stati Uniti la scarsa qualità dell’aria degli ambienti chiusi costa 40 miliardi di dollari all’anno (in cure mediche e perdita di produttività). Per alleviare la concentrazione di questi composti serve ventilare l’aria, operazione che richiede, successivamente, una notevole quantità di energia (e quindi costi elevati) per raffreddare o scaldare nuovamente gli ambienti, a seconda delle stagioni. BioWall verrà integrato nel sistema di ventilazione degli edifici e contribuirà alla purificazione dell’aria degli ambienti chiusi in maniera naturale, riducendo la presenza dei Voc del 15%, e sarà in grado di farlo tre volte più velocemente rispetto ai metodi tradizionali.
secondo uno studio americano un cittadino statunitense trascorre più del 90% del suo tempo in ambienti chiusi dove l’aria è dalle due alle cinque volte più inquinata di quella esterna. Così, un gruppo di ricercatoriun sistema che depura l’aria grazie alle piante.
Una delle cause più frequenti dell’inquinamento dell’aria degli spazi interni è dovuta alla presenza di composti organici volatili (Voc-Volatile Organic Compounds), emessi per lo più da prodotti per la casa, come vernici, materie plastiche o da oggetti presenti negli uffici o nelle abitazioni come fotocopiatrici, stufe e anche dal fumo di tabacco. Un’altra sostanza contaminante è l’anidride carbonica che viene prodotta anche dalla respirazione umana e la cui alta concentrazione può diventare tossica. Negli Stati Uniti la scarsa qualità dell’aria degli ambienti chiusi costa 40 miliardi di dollari all’anno (in cure mediche e perdita di produttività). Per alleviare la concentrazione di questi composti serve ventilare l’aria, operazione che richiede, successivamente, una notevole quantità di energia (e quindi costi elevati) per raffreddare o scaldare nuovamente gli ambienti, a seconda delle stagioni.
tenere a mente che palma di bambù, aglaonema, crisantemo, dracena, edera, gerbera, spatfillo, sanseviera efilodendro sono le piante che più aiutano a purificare l’aria di case e uffici.
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