Dovrebbe essere questa la settimana decisiva per conoscere se FI, Lega e FdI riusciranno a convergere sulla candidatura del sindaco di Amatrice alle prossime regionali per il Lazio, oppure esprimeranno una preferenza diversa. Quel che è certo è che la discesa ‘in campo’ di Sergio Pirozzi ha spiazzato due terzi della coalizione. Non la Lega, però, che su di lui si esprime così: “E’un bravissimo sindaco che ha ricostruito la sua comunità” e se la sua candidatura alla presidenza della Regione Lazio non piace agli alleati del centrodestra “facciano altre proposte”: Lo ha detto Matteo Salvini con esplicito invito agli altri componenti la coalizione di centrodestra. “Aspettiamo le proposte sul Lazio – ha aggiunto – l’unica che per il momento c’è è quella di un bravissimo sindaco come Pirozzi. Non basta dire non mi piace: se ci sono altre proposte, le facciano, altrimenti un sindaco che ricostruisce la sua comunità può ricostruire una regione massacrata da 5 anni di sinistra”.
Ma per Giorgia Meloni, la leader di Fratelli d’Italia, il ragionamento sulla scelta del candidato governatore per il Lazio alle prossime elezioni deve essere “complessivo”: L”errore che non dobbiamo fare è andare divisi o ognuno che fa una propria scelta con un egoismo di partito senza aver valutato la proposta degli altri”. L’errore del correre divisi, per la Meloni, “lo abbiamo fatto proprio nel Lazio alcune volte, a Roma. Invece penso che il modello giusto debba essere quello che ci ha visto vincenti in Sicilia – ha precisato – cercare la persona giusta attorno alla quale si possa produrre una compattezza”. Quanto all’agenda, comunque, impegnati come sono stati per la Sicilia (dove, ricordiamo la scelta di Nello Musimeci, oggi, neo governatore dell’Isola, non piaceva a Berlusconi) e per il ballottaggio, perso, nel X Municipio romano, ” cominceremo con la coalizione a pensare alle elezioni nazionali e delle quattro Regioni in cui si andrà al voto”, ha precisano la Meloni.
Sabato scorso il presidente della Regione Lazio Zingaretti e Pirozzi si sono incontrati, per la prima volta dal lancio della candidatura del sindaco di Amatrice, nella sede del Comune reatino colpito dal terremoto dello scorso anno. Nulla cambia tra il governatore uscente e il potenziale entrante che sul sondaggio proposto da Libero quotidiano quasi un mese fa, riscuoteva il 73% delle preferenze: “E’ chiaro – ha detto Nicola Zingaretti dopo avere visitato la zona devastata dal sisma – che per la ricostruzione di Amatrice e Accumoli non cambierà nulla affinché si continui a dare massima centralità e vicinanza ai cittadini. Era giusto affermare che siamo qui e saremo sempre qui in futuro, perché continuerò a essere il presidente di tutti”.
E se Casapound appoggiare Pirozzi alle Regionali? “Casapound ha già annunciato il proprio candidato”, ha risposto Pirozzi questa mattina durante la trasmissione Agorà, su RaiTre, e aggiunge “io li rispetto per quello che hanno fatto per la mia gente”. Poi ha ricordato i volontari di Casapound che “sono venuti nella mia terra, al pari di tante altre associazioni, per dare beni di prima necessità e aiutare le persone in difficoltà dopo il terremoto”. “Non hanno cercato i selfie – ha precisato – Lo hanno fatto in silenzio, come tantissime altre associazioni. Io per questo li ringrazio”. “Poi – ha aggiunto – chiaramente è un movimento, come tutti i movimenti hanno belle persone e brutte persone. Ma io vi posso dire sulla scorta della mia esperienza del terremoto: loro e tantissime altre associazioni anche non di estrazione di centrodestra sono stati accanto alla mia gente e io li ringrazio, perché bisogna ripartire dalle persone belle che fanno solidarietà”.
Il sindaco di Amatrice commenta infine il risultato del voto ad Ostia: “Se avesse vinto la candidata del centrodestra, l’avrebbero accusata di preso i voti di Casapound, ora invece che ha vinto la candidata del M5S, l’accusano di aver preso i voti degli Spada, ma la realtà – conclude Pirozzi – è che un voto vale un voto e la politica, invece, dovrebbe interrogarsi sul fatto che al X Municipio il 65% dei cittadini non è andato a votare perché non riesce a dare risposte alle periferie”.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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