È indagato per omicidio colposo il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi, candidato alla presidenza della Regione Lazio con una lista civica a suo nome. La Procura di Rieti gli ha appena notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, anticamera della richiesta di rinvio a giudizio, in relazione alle responsabilità relative al crollo di un edificio in via Sagnotti, sotto le scosse del terremoto del 24 agosto 2016, in cui morirono sette persone.
Dopo il terremoto dell’Aquila di aprile 2009, la palazzina era stata dichiarata inagibile e il Comune aveva emesso un ordinanza di sgombero. I suoi inquilini erano stati ospitati a spese dell’amministrazione di Amatrice in strutture alberghiere vicine per circa tre mesi, fino a luglio dello stesso anno. Nel frattempo, il 9 giugno 2009 Pirozzi venne eletto sindaco e, in qualità di responsabile della Protezione civile, “consentiva/non impediva il rientro nelle proprie abitazione (nonché la permanenza fino al terremoto del 24 agosto 2016) – si legge nel capo d’imputazione – sebbene non fosse stata revocata l’ordinanza di sgombero, né fosse stata ripristinata l’agibilità dell’edificio”. L’attuale candidato alla Regione Lazio era ben a conoscenza di questa situazione, visto che, tra l’altro, aveva premiato dopo il sisma proprio quel condominio come “modello” nella raccolta differenziata dei rifiuti, consegnando l’attestato all’inquilina Adriana Franconi, impiegata comunale presso la segreteria del sindaco.
“Sono estraneo rispetto ai fatti contestati” ma “mi preme osservare che tale atto mi è stato notificato casualmente a 22 giorni da una importante tornata elettorale che mi vede coinvolto in prima persona: le elezioni regionali del Lazio del prossimo 4 marzo”.
Questo il commento di Pirozzi sull’avviso di conclusione indagini notificatogli questa mattina.
Nell’inchiesta sul crollo della palazzina di piazza Sagnotti, oltre il sindaco Sergio Pirozzi, gli indagati anche il geometra Ivo Carloni, in qualità di progettista e di direttore dei lavori, quattro tra tecnici e dirigenti del Genio Civile di Rieti, Giovanni Conti, Valerio Lucarelli, Maurizio Scacchi e Maurizio Peron, il comandate della Polizia Municipale di Amatrice, Gianfranco Salvatore, e il responsabile dell’Ufficio tecnico dello stesso Comune, Virna Chiaretti.
A tutti, nell’avviso di conclusione delle indagini notificatogli oggi, la Procura di Rieti contesta i reati di disastro colposo, omicidio colposo e lesioni personali colpose.
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