“Prima ti ignorano, poi ti deridono e poi ti combattono”. Sono parole di Sergio Pirozzi, il sindaco di Amatrice candidato alle regionali, che corre per la carica di presidente del Lazio solo, con la sua lista civica contrassegnata dallo scarpone e con i tanti comitati elettorali (oltre 500) sorti spontanei su tutto il territorio, che lo sostengono e che, soprattutto adesso che la magistratura lo ha messo sotto indagine, non lo mollano.
Pirozzi in conferenza stampa ha voluto illustrare il nuovo ‘terremoto’ che lo ha colpito questa mattina: la notifica dell’indagine c’è. Il che non significa colpevolezza.
“Sono ‘colpevole’ di aver causato il più grande terremoto, paragonabile a quello del 1915 ad Avezzano, come certificato dall’INGV”: Esordisce così Pirozzi, mal celando con una lieve ironia il suo comprensibile disappunto.
“Però dico una cosa ai miei figli”, aggiunge facendo partire una sfilza di “sono orgoglioso” e rivolgendosi ai figli per rassicurarli della sua buonafede: “di aver immediatamente dato la notizia ai media che il mio paese non c’era più; di avere salvato tante vite umane; di avere immediatamente avvertito la protezione civile che a Santangelo, Assommati e Saletta c’erano altre vittime; di avere fatto immediatamente chiudere il metanodotto e aprire l’invaso del lago Scandarello; di aver fatto portare la nafta perché l’elisuperficie non era illuminata”.
L’uomo temprato dalla vita montanara, abituato alle salite impegnative, si accinge quindi a commentare le notizie del giorno, che sono “vere”, assicura. “A dicembre arriva una nota del prefetto dove si dice che Amatrice viene insignita della medaglia d’oro al valore civile. Il prefetto mi dice di indicare una data. La indico: il 26 gennaio. Ma il prefetto mi risponde che non si può fare perché così si può inquinare la competizione elettorale. Allora riscrivo al prefetto dicendo che la faremo il 5 marzo”.
Questo l’antefatto. Per il seguito, la sua iscrizione nel libro degli indagati per il reato di omicidio colposo relativo alla morte di 7 persone nel crollo di una palazzina, Pirozzi nota “con stupore che un magistrato (il procuratore Saieva, ndr) che va in pensione il primo di marzo oggi notifica al sottoscritto un avviso di indagini preliminari. Che non significa colpevolezza. Io sono colpevole solo di avere assistito alla devastazione della mia comunità e di tanti amici. Detto questo, mi sembra chiaro e lampante che qualcuno vuole distruggere un uomo. Ma non ci riusciranno”.
E chiude con l’amaro commento: “Prima ti ignorano, poi ti deridono e poi ti combattono”.
Le stesse parole scritte ieri in un post da Guido Bertolaso dopo la sua assoluzione nell’inchiesta sul G8.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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