Oscar Pistorius non ricorerrà in appello contro la sentenza di oggi che lo condanna a sei anni per omicidio volontario. Nel febbraio del 2013 l’ex atleta paraolimpico aveva ucciso con quattro colpi di arma da fuoco la fidanzata Reeva Steenkamp, modella laureata in diritto, nella sua abitazione.
Il Tribunale di Pretoria non ha creduto alla versione presentata dalla difesa, secondo la quale Pistorius avrebbe sparato credendo di colpire un ladro entrato nell’appartamento.
“L’ eroe caduto che ha perso la sua carriera”, come lo ha definito il giudice Thokozile Masipa durante la lettura della sentenza, era stato condannato in primo grado a cinque anni per omicidio colposo e stava attualmente scontando la sua condanna ai domiciliari, in casa dello zio grazie all’applicazione del braccialetto alettronico.
Pistorius ha accolto la condanna tra le lacrime e si è rifigiato nelle braccia della sorella prima di essere condotto in carcere. Il 29enne, secondo Andrew Fawcett, uno dei suoi legali, dovrà scontare “tra metà e due terzi della pena” prima di poter richiedere la libertà condizionale.
Nella formulazione della sentenza, ha affermato il giudice Masipa, in questo caso “le attenuanti hanno avuto un maggior peso rispetto ai fattori aggravanti” e che “una pena detentiva lunga”, di 15 anni come richiesto dall’accusa, non avrebbe aiutato la Giustizia.
“Il recupero è possibile – ha continuato il giudice – ma dipenderà soprattutto dall’atteggiamento di Pistorius rispetto alla punizione impostagli”.
P.M.
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