“Siamo orgogliosi di te e accanto a te. Sei entrata nel cuore dei cittadini non per le cose dette, ma per quelle fatte”. Si conclude con la benedizione del Segretario Pdl, Angelino Alfano, fra un suo tentativo di corteggiamento in chiave nazionale all’Udc e l’affermazione della responsabilità del partito di governo, l’incontro al Tempio di Adriano per festeggiare i primi 18 mesi di attività amministrativa della Giunta regionale del Lazio targata Polverini.
18 mesi con “Lei”. Coalizione al completo, con, oltre ad Alfano, schierati in prima fila, il Segretario dell’Udc, Lorenzo Cesa e quello de La Destra, Francesco Storace, e “fiducia riconfermata” da parte della Presidente a tutti gli Assessori. Premessa al senso dell’incontro, le 18 slides che si susseguono nel video proiettato alle spalle della Governatrice, illustrative della sintesi delle azioni svolte. Obiettivo: dire nero su bianco cosa è stato fatto per il Lazio fino ad ora. E, dopo i ringraziamenti di rito “per il lavoro svolto in questa stagione importante”, davanti ad una gremita platea di consiglieri, amministratori, manager di agenzie regionali e molti altri, Polverini, in tubino grigio e tacco vertiginoso, inforca gli occhiali e snocciola l’elenco dei temi a cui sono seguiti diversi provvedimenti. Efficienza della pubblica amministrazione, sanità, “con un piano di rientro che ha dovuto far fronte a 10 miliardi di debito consolidato, una situazione da far tremare le vene e le tasse più alte d’Italia ereditate”, lavoro, urbanistica, sicurezza, attenzione a donne, giovani e soggetti svantaggiati, infrastrutture, recupero del rapporto con gli amministratori locali, interventi sulla mobilità, “dove abbiamo trovato una situazione complessa”, la “svolta importante” nella politica per la casa, “con un piano che risponde alle esigenze delle famiglie e del territorio”, la rivendicazione della politica sui rifiuti… “Abbiamo deciso di appartenere a quella politica che non vuole solo fare, ma fare per cambiare, anche se si è in un momento difficile”, ci tiene a sottolineare da subito. “Oggi “i cittadini chiedono sempre più alla classe politica di tornare a scegliere”. Per questo, bisogna “uscir fuori dagli schemi dialettici in cui il Paese si è impantanato”.
18 mesi di lavoro, dunque. Un periodo nel quale “sono stati evidenziati temi a cui hanno risposto scelte precise”. La base del modello Lazio: “un metodo di lavoro a cui oggi guardano anche altre regioni”, afferma lei con fierezza. E di cui è un esempio sintomatico il patto regionalizzato, “invenzione dell’ingegneria finanziarizzata del Lazio e non di altre regioni”, puntualizza: “l’ho fatto notare anche ad un Direttore di un quotidiano nazionale che non lo aveva scritto”. Rigore e sviluppo i due pilastri fondanti, fra una stoccata ai manifesti ironici dell’Idv in giro per Roma sulla sua Giunta (“pensavo fossero i nostri”) ed un’altra che non risparmia all’ex inquilino di Via Cristoforo Colombo, Piero Marrazzo, per la sua presenza qualche giorno fa a Riano (“sembra sentir parlare Gheddafi alle Nazioni Unite di libertà dei popoli; per dirla con De Andrè: non potendo dare più cattivi esempi, ora dà buoni consigli”). La notizia sono gli 80 milioni per la riqualificazione urbana dei comuni del Lazio che superano i 25.000 abitanti, “perché tutti i 129 comuni hanno presentato il loro progetto” e la riorganizzazione sanitaria che sta partendo adesso “perché l’anno scorso siamo intervenuti solo sugli sprechi senza chiudere nulla”, chiarisce.
“Sui rifiuti c’è una polemica che non capisco”, sottolinea il Segretario de La Destra, Francesco Storace nel suo intervento. “Roma dovrebbe festeggiare la liberazione di Malagrotta”. L’ex Governatore del Lazio ricorda, poi, i numeri del risparmio in tema di sprechi della politica regionale: “sui costi della politica – dice – bisogna dare l’esempio”, annunciando anche una proposta di legge “rivoluzionaria” de La Destra “per convertire un anno di emolumenti dei consiglieri regionali in titoli di Stato”. “Si è molto discusso della liquidità immessa dalla Bce nell’acquisto di titoli di Stato”, spiega Storace. “Ci si chiede se questi titoli valgano effettivamente e fino a quando gli investitori ci scommetteranno. Noi crediamo che la classe dirigente debba dimostrare di crederci fino in fondo”. E, il Segretario Udc, Lorenzo Cesa, rivolgendosi alla Presidente Polverini, rimarca: “Quando prendiamo un impegno, noi siamo persone serie e lo portiamo avanti fino in fondo. La politica deve tornare a fare il suo mestiere e ad occuparsi dei problemi della gente, rimettendo al centro la persona”. Immancabili le critiche dall’opposizione all’operato Polverini. “Lei orgogliosa per quanto ha fatto, i cittadini schifati in 18 mesi”, l’affondo di Enzo Foschi, consigliere regionale Pd. I Radicali in Consiglio regionale attaccano Storace e la sua Giunta, che poco prima si era chiesto “cosa sarebbe accaduto se fossimo stati alla presentazione dei 18 mesi della Bonino”, e la kermesse Polverini: “teatro dell’assurdo”, dicono. “Tra deficit di miliardi di euro, dirigenti esterni assunti per politiche clientelari, chiusura di Ospedali e Pronto Soccorso, nomine sulle poltrone d’oro di amici e amici degli amici, incapacità di governo di questioni complesse, meglio fare silenzio”. Polverini risponde a tono, con una nota in cui fa sapere di aver dato mandato ai propri legali di querelare il gruppo dei Radicali in Consiglio. Fine della festa.
Valentina Conti
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