Popolare Vicenza: ancora un suicidio. Un operaio

“Non ce la facco più” e poi le indicazioni per il suo funerale. Questo il testo del biglietto d’addio che avrebbe lasciato Antonio Bedin, ex operaio di 69 anni. L’uomo, rovinato insieme a molti altri dal crollo della Banca popolare di Vicenza, dove aveva investito i suoi risparmi, si è suicidato ieri sera nella sua abitazione di Montebello Vicentino, sparandosi con un colpo d’arma da fuoco.

“E’ solo il primo speriamo che non ce ne siano altri”, ha detto sconvolto l’avvocato Renato Bertelle, che difende gli azionisti della Popolare di Vicenza, tra cui vi erano appunto Antonio Bedin e il fratello.  “Non si può morire così – commenta una donna, impiegata in Comune – lo hanno imbrogliato, lo hanno ucciso”.

“Bedin da tempo diceva di essere stato ingannato e di volere giustizia, come migliaia di altri risparmiatori truffati – ha continuato l’avvocato  Bertelle – Ma, come sappiamo, la giustizia va a rilento. Ci auguriamo che le indagini sul crollo della Banca Popolare di Vicenza procedano spedite, che i responsabili paghino e che chi è stato danneggiato sia presto risarcito. Bisogna evitare altre tragedie”.

Quello di Bedin non è purtroppo un caso isolato. A fine novembre un altro pensionato, Luigino D’Angelo, di Civitavecchia, si era tolto la vita in seguito alla perdita di 100mila euro che aveva investito in Banca Etruria, uno dei quattro istituti raggiunti dal decreto salva banche insieme a CariChieti, Banca Marche e Cassa di risparmio di Ferrara.

“Rassicuriamo i risparmiatori sul fatto che l’indagine procede e che ce la stiamo mettendo tutta – assicura il procuratore capo di Vicenza, Antonino Cappelleri – Il nostro impegno è massimo”.

P.M.