“Lo è la pelle degli anziani?” : “Grinzosa”… Il cruciverba è, dal 1932, il gioco enigmistico più conosciuto e apprezzato dagli over 60. Un passatempo divertente e stimolante per la memoria, fisicamente e culturalmente alla portata di tutti. Non è necessario fare fatica, basta inforcare gli occhiali, stare seduti comodamente, prendere la penna. Unico requisito richiesto: essere dotati di buona memoria e grande esperienza. Gli anziani che si affidano al cruciverba come il loro miglior passatempo spesso diventano autentici campioni della memoria. Uno sport per tenersi compagnia e soprattutto uno splendido strumento per tenere acceso il cervello.
Eppure con l’evolversi delle regole della società, dell’economia e dei mezzi di comunicazioni di massa le cose negli anni si sono complicate non poco per i meno giovani. Le prime avvisaglie si ebbero nel 2002, quando anche gli anziani meglio allenati a comporre enigmi, hanno avuto difficoltà a capire l’arrivo dell’euro, la nuova moneta europea figlia degli accordi di Maastricth. Tasso di cambio, moneta sconosciuta e spiccioli mai visti, almeno all’inizio diventarono un vero incubo per la maggior parte degli “anta”.
Ogni qual volta si recavano al mercato per fare la spesa o utilizzavano un servizio chiedevano preoccupati: “Quanto costa in lire?”. Quelle domande erano l’ancoraggio richiesto per capire un concambio reale che al momento del conto agli anziani, non veniva immediato. Per loro che avevano sempre ragionato in lire era troppo chiedere e fare i conti partendo dai un tasso di cambio con il nuovo euro a 1936,27 lire.
Uno psicodramma collettivo e ore intere passate a cercare di fare nel migliore dei modi quei passaggi tra due monete che non riuscivano a parlare tra loro, complice anche la inevitabile “cresta” che il commerciante poteva fare al momento dei pagamenti.
Ancora oggi, dopo vent’anni, gli anziani e non solo loro si domandano come possa un gelato costare due o tre euro, cioè 4000 o seimila mila lire circa, quando questi, nel 2002 costava 500 lire. Il salto in termini di potere di acquisto della moneta penalizzava tanto, troppo la vecchia generosa liretta.
Ma ora la situazione per molti aspetti si è ulteriormente complicata. Per andare in farmacia a comprare le medicine gli over sessanta-settanta devono pagare con la carta di credito o bancomat e tenere ben conservato lo scontrino del pos…
Pos, pin, puk, Iban, password e codici vari costituiscono per molti anziani parole senza senso, mai sentite nominare, a meno che non siano contenute tra le domande del vecchio amatissimo cruciverba. Allora si che con ogni probabilità le ricorderebbero. Ma gli anziani rispondono all’ enigma solo utilizzando la memoria e non per vera e propria conoscenza di fatti e meccanismi culturali.
Ma negli ultimi mesi l questione dell’utilizzo dl contante è diventata dirimente per tutti, giovani e anziani, società e persone. Lo stato, soprattutto per ragioni fiscali, vuole sapere di più sulla nostra vita privata ed ecco l’uovo di colombo della tracciabilità del contante.
I media su questo tema impellente sono stati costretti ad adeguarsi, informando la cittadinanza in maniera sempre più dettagliata attraverso dei veri e propri vademecum che rilanciano indirettamente anche il ruolo del cruciverba. Un domani saranno le caselle vuote delle parole incrociate ad aiutare gli anziani? Molto probabile.
Intanto noi procediamo con un nostro vademecum ed invitiamo i meno giovani a prendere nota di queste informazioni importanti in materia di scadenze e meccanismi da tener presenti per sopravvivere tra codici versamenti riconoscimenti amministrativi e quant’altro.
Vediamo in ordine tutte le novità del 2020 per l’utilizzo del contante utilizzando un quadro sintetico redatto dal Corriere della Sera.
Il Governo ha deciso di abbassare a 2.000 euro la soglia per i pagamenti in contanti a partire dal 1° luglio 2020 (oggi il tetto è di 3.000 euro). Qualsiasi cessione di denaro superiore ai 2 mila, dunque, dovrà avvenire tramite canali tracciabili come il bonifico bancario, le carte di credito, etc.
Per quanto riguarda invece le spese sanitarie, la Legge di Bilancio specifica che dal 1° gennaio 2020 sono detraibili con pagamento in contanti solo i medicinali e i dispositivi medici come occhiali, lenti a contatto, siringhe, termometri, test di gravidanza, ecc, e le prestazioni sanitarie rese da strutture pubbliche o private accreditate al SSN. Tutte le altre spese mediche e di assistenza specifica, spese chirurgiche e prestazioni specialistiche rese da strutture private non accreditate al SSN, sono detraibili al 19% (art. 15 del Tuir) solo se fatte con pagamenti elettronici .
Stessa prassi anche per i rapporti di lavoro. Qualsiasi azienda o professionista, secondo le nuove norme, è obbligato a corrispondere a un dipendente o collaboratore la retribuzione solo tramite una procedura tracciabile. L’obbligo interessa chi ha un contratto di lavoro subordinato; un contratto di collaborazione; o lavora in una cooperativa con soci. Le uniche forme di pagamento accettate sono i bonifici con Iban, i pagamenti elettronici, gli assegni bancari o postali e i versamenti in contanti presso la banca o la posta.
Barbara Ruggiero
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy