P+P+Z, ovvero tanto pregiudizio e l’orgoglio ferito

La storia di P+P+Z inizia nel 2009 quando la casa editrice indipendente Quirk Books consentì ad un suo giovane scrittore, Seth Grhame-Smith, di pubblicare un romanzo che rivisitasse la storia del classico Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen in chiave horror-zombie. L’esperimento, anche grazie alla risonanza data da internet, ebbe esito positivo: il romanzo divenne un successo e nel 2014 cominciarono anche le riprese del film ispirato al libro, Pride+Predjudice+Zombies.

La Quirk Book nell’intraprendere questo progetto temeva la reazione del pubblico degli affezionati all’autrice inglese. Invece Seth Grhame-Smith, scrittore e fumettista, non fece altro che aggiungere alcune scene di combattimenti zombie da lui scritte al romanzo originale e il libro, sulla rete prima e nelle librerie poi, divenne un best seller. Persino sulla copertina il ritratto di Jane Austen è trasfigurato in versione zombie e l’autore non ha esitato ad affiancare al proprio nome quello della scrittrice inglese.

Tuttavia quando sono iniziate le riprese la stessa produttrice del film, l’attrice Natalie Portman, si è rifiutata di interpretare il ruolo della protagonista, Elizabeth Bennet, accettato poi dalla neo Cenerentola Lily James.

In P+P+Z, come nel romanzo, la storia segue la trama originale di Orgoglio e pregiudizio, ma tutta la vicenda si svolge in un universo alternativo in cui l’Inghilterra di inizio Ottocento è infestata da zombie assassini. Elizabeth Bennet (Lily James) e le sue sorelle sono state addestrate con grande maestria dal loro padre nelle arti marziali per difendere se stesse e la loro famiglia dalla temibile minaccia dei non morti. Tra balli, incontri a carte, attacchi improvvisi di zombie in decomposizione e sanguinosi combattimenti, si intrecciano le vicende amorose delle sorelle Bennet. Elizabeth in particolare si destreggia tra il desiderio di proteggere i propri cari dall’attacco zombie e l’amore controverso per il tenebroso colonnello Darcy (Sam Riley).

Pride+Predjudice+Zombies è uscito il 4 febbraio nelle sale italiane, in anteprima mondiale, e già si annuncia un discreto successo soprattutto tra il pubblico più giovane che, purtroppo, sembra conoscere meglio il romanzo di Seth Grhame-Smith che l’originale classico della Austen.

Il motivo di tanta popolarità risiede in questa improbabile fusione tra una storia d’amore senza tempo e la divertente emozione suscitata dai combattimenti contro l’orribile flagello zombie, il tutto in un contesto inusuale per il genere, ma ricco di fascino come l’Inghilterra de XIX.

P+P+Z è tutto giocato sul contrasto dato dai personaggi e dagli ambienti d’epoca ai quali si sovrappongono elementi completamente estranei al contesto storico, come il ricorrente richiamo alle arti marziali e, appunto, gli zombie.

Difficile capire se l’autore e sceneggiatore del film si prenda davvero sul serio, perché le vicende delle sorelle Bennet, così stravolte e decontestualizzate, in diverse scene, più che emozionare, fanno sorridere, e spesso di gusto, per l’inevitabile, comico, sentimento del contrario che suscitano nello spettatore. A ciò va anche aggiunto un certo senso di noia che la storia, ridotta all’osso rispetto all’originale austeniano, finisce col suscitare a forza di mostrare ragazze che nascondono armi e coltelli tra corsetti e reggicalze e che per incontrarsi con l’amato sono costrette lungo la via a schiacciare la testa ad almeno una dozzina di zombie.

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