C’è un modo di chiedere denaro o darlo in prestito senza passare per le banche. No, niente strozzini né finanziarie dai tassi usurari, semplicemente utenti della rete. Sì, c’è una community virtuale alla quale può rivolgersi chi abbia qualche necessità di ottenere in fretta liquidità e, al tempo stesso, chi da privato si senta in grado di mettere a disposizione i propri capitali ad altri privati che lo richiedano.
La “nuova frontiera del credito fai dat te”, come la definisce il Corriere della Sera, si chiama Prestiamoci. Prestiamoci coniuga il mondo della sharing economy tipico del web con le regole del sistema bancario. Investire nel vantaggioso mercato dei prestiti personali non è più appannaggio esclusivo delle banche, ma diventa accessibile a tutti con un valore aggiunto: facile, veloce e trasparente per entrambi gli attori. Qualche esempio? Anna L., insegnante 47enne: grazie al contributo di 160 prestatori, ha ottenuto 8.000 euro per finanziare un impianto fotovoltaico, a un tasso del 3,90% (Taeg 5,46%). Alberto F., artigiano di 42 anni, ha invece investito un capitale di 5.600 euro, suddiviso in 112 micro-finanziamenti da 50 euro, che, al netto delle commissioni, gli frutteranno 299 euro di interessi in 48 mesi (5,3%), meno le tasse.
Attraverso «Prestiamoci», piattaforma online di prestiti tra privati gestita da Agata, società iscritta all’Albo degli intermediari finanziari e vigilata da Bankitalia, si scambia denaro dietro pagamento di un interesse concordato. E, soprattutto, senza intermediari: l’efficienza del sistema ed il risparmio dei costi si trasforma da una parte in tassi più bassi per il richiedente, dall’altra in rendimenti più elevati per il prestatore. Agata valuta ogni richiesta e, se i requisiti sono soddisfatti, la inserisce nel circuito, in una delle sette classi di merito associate ad altrettanti tassi d’interesse, dal 3,9% al 14%; trattiene una commissione per il servizio e avvia la procedura di recupero crediti se qualcosa va storto con i rimborsi.
Prestiamoci, con le modalità sopra descritte, ha già erogato 3,1 milioni attraverso 705 prestatori attivi. Inoltre risulta essere un importante stimolo per l’industria finanziaria e creditizia ad innovare, per definire nuovi modelli di servizio ai clienti, per consentire alle famiglie (non adeguatamente supportate) di trovare un servizio e un prezzo corretti.
Vi sono ovviamente anche dei rischi: va assicurata la protezione dei consumatori, il rispetto delle norme anti-riciclaggio e tenuto d’occhio il crescente coinvolgimento dei fondi speculativi. Per tale motivo su questa piattaforma social lending vigila attento l’occhio di Bankitalia.
Oltre a Prestiamoci vi sono altri operatori del settore autorizzati: Smartika, presente dal 2012 sul mercato italiano, propone un meccanismo diverso: incrocia automaticamente le richieste e le offerte di finanziamento compatibili in termini di tasso e durata, attivando l’erogazione del credito. Dal 2008 ha finanziato 22 milioni di euro, di cui oltre 7 milioni tramite Zopa Italia, la società di cui ha raccolto l’eredità dopo lo stop imposto da Bankitalia nel 2009. I bonifici fatti dai prestatori a favore di Zopa infatti confluivano in un unico conto corrente, procedura contestata da Palazzo Koch che rilevò una forma di raccolta del risparmio e non di semplice intermediazione. Zopa dovette così cedere il testimone a Smartika, iscritta dal febbraio del 2012 nell’Albo degli istituti di pagamento. Lo scorso gennaio, la società ha annunciato un aumento di capitale da 4,5 milioni, operazione coordinata dalla londinese Hamilton Ventures. A sua volta Prestiamoci, dopo una temporanea sospensione nel 2012 dovuta a carenza di capitale, ha ottenuto una prima ricapitalizzazione a fine 2013, con l’ingresso di Digital Magics, business incubator quotato su Aim Italia e a fine 2015 ha chiuso un ulteriore aumento di capitale da due milioni. Intanto, da oltre due anni, Borsadelcredito.it finanzia con un meccanismo simile le piccole e medie imprese e presto toccherà a Younited Credit, attivo in Francia dal 2011.
Nonostante i numeri siano piccoli rispetto al mondo anglosassone — Zopa ha finanziato 1,43 miliardi di sterline nel Regno Unito mentre Lending Club, negli Usa, ha superato i 16 miliardi di dollari — i volumi sono in forte crescita: se nei primi nove mesi del 2015 l’Osservatorio Assofin Crif Prometeia registrava un aumento dei prestiti personali pari al 14,4%, nello stesso periodo Smartika è salita del 37% e Prestiamoci ha fatto +75%. Il profilo dei richiedenti ? Uomini tra i 35 e i 55 anni, abituati a usare il web e residenti in grandi città.
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