Dovrebbe partire oggi la maxi-operazione messa in campo dal governo con il “Decreto liquidità” per dare ossigeno alle imprese bloccate dall’emergenza coronavirus. Le banche, in prima linea nella concessione dei prestiti, assicurano che i soldi potranno arrivare nelle casse degli imprenditori praticamente subito, anche nel giro di una giornata. Infatti, “non bisogna andare in filiale – ha ricordato il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli – si fa tutto via email, perché non è che andando in filiale vengano date le banconote. Ci sarà un bonifico sul conto corrente, le carte vanno mandate via email. Non c’è una graduatoria, ci sono mesi per fare questa operazione”.
“Per i prestiti fino a 25mila euro previsti per le imprese dal decreto liquidità e per i quali da oggi si può fare richiesta, “dal momento in cui la pratica è stata completata, anche in 24 ore si può ottenere la liquidità“. Lo ha detto Patuelli, ai microfoni di ‘Circo Massimo’ su Radio Capital. Questo se, dice senza riferirsi direttamente al caso Inps, “se non scoppiano i computer che ricevono la documentazione”. Oggi, ha precisato Patuelli, “dovrebbe essere tutto regolare, perché sabato e domenica sono stati utilizzati per lavorare. Se poi ci saranno disfunzioni va ricordato che il mondo bancario non è un sistema, né un orologio dove tutto funziona”.
In realtà nell’immediato si potranno concedere solo gli importi sotto i 25.000 euro garantiti al 100% dal Fondo Pmi. Anche per questi però il Segretario della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani), Lando Sileoni, avverte: “Non è automatico che il rappresentante dell’azienda che va in banca ottenga i 25mila euro. Questi soldi devono nascere dal 25% della voce ricavi…”
Per quelli superiori ai 25.000 euro, che prevedono la garanzia di Sace, ci vorrà invece più tempo, 15-20 giorni, perché si attende ancora, ha spiegato il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, la piattaforma informatica sulla quale gestire le domande, mentre altro tempo è stato perso a causa dei controlli della Commissione europea. Sempre che non ci siano intoppi informatici come quello che ha colpito ad esempio il sito dell’Inps nel primo giorno di avvio delle domande per il bonus autonomi.
I tassi di interesse sui prestiti, ricorda Intesa Sanpaolo, dovranno essere sotto il 2% e la banca, cercando di smentire alcune notizie diffuse online su maxi interessi di oltre l’8%, assicura che nelle sue filiali sarà applicata una significativa riduzione rispetto a quanto previsto. In realtà all’8% e anche oltre, si arriva tenendo conto che questi soldi serviranno innanzitutto per coprire gli scoperti bancari che ogni impresa ha con le banche. Ad esempio un’impresa che ottiene il prestito di 25.000 euro all’1,8%, ma ha una sofferenza di 20.000 euro con la banca, incassa solo 5.000 euro con interessi reali del 9%.
Intanto secondo Letizia Giorgianni, presidente dell’Associazione vittime delle Banche, “Ci sarebbe il rischio di cadere nelle maglie dell’Agenzia dell’Entrate-Riscossione (la vecchia Equitalia) per quelle imprese che, ottenuto il finanziamento, non riuscissero a pagarne le rate, perché l’erogazione non è direttamente effettuata dalla banca, ma dal Fondo di garanzia che è una struttura statale che quindi può attivare Equitalia.”
Insomma in collegamento telefonico e online con le banche (nessun incontro in filiale) i nostri imprenditori otterranno solo prestiti che in buona parte saranno ingoiati subito dalle banche e, per quelli più consistenti, non si sa se e quando saranno erogati. Ottimo risultato da parte del Governo.
Intanto Sileoni dice “in questi giorni stiamo registrando un odio sociale verso il settore bancario” .
Chissà come mai…
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy