A dimostrazione del fatto che la campagna elettorale sarà tutt’altro che una passeggiata tranquilla a sinistra come a destra, non mancano i colpi di scena. Ma la sorpresa di queste ore è stata la sortita dell’ex premier Romano Prodi che dopo la composizione delle liste, ha deciso per un fondamentale assist al Pd ed al suo leader Matteo Renzi senza traslasciare una colossale bacchettata ai fuoriusciti, oggi guidati da Grasso, che risentiti hanno aperto un fuoco di sbarramento che non lascia presagire nulla di buono in vista del 4 marzo. “Il Partito è per l’unità del centrosinistra – osserva Prodi – Leu no”.
E le repliche, piccate non si sono fatte attendere. Dopo quella di Grasso: ‘Il centrosinistra è diviso per volontà di Renzi’, arriva anche quella della presidente della Camera Laura Boldrini. “Dispiace – dice la Boldrini – che Prodi abbia fatto queste osservazioni, sottovalutando l’indisponibilità di Renzi a fare coalizioni, non ha voluto trovare un terreno comune, di fatto chiudendo ogni possibilità di fare alleanze; nemmeno Piasapia è riuscito a trovare garanzie dal Pd. Credo Prodi abbia sottovalutato il sentimento di autosufficienza di Renzi e al sua indisponibilità costruire una coalizione vendendo incontro alle esigenze dell’alleato”. Prodi che che vota Casini a Bologna? – si chiede la presidente della Camera – “Sarebbe singolare: non dobbiamo legarci ai vecchi schemi ma dobbiamo ricordare chi è stato Casini e cosa e’ stato il Pd. Non e’ mai stato di sinistra, è una persona rispettabilissima, ma mai espressione del Pd; è stato anche con Berlusconi”.
“Io sono troppo amico di Prodi – commenta Pierferdinando Casini ad Affaritaliani – e troppo coinvolto personalmente per interpretare le sue parole o darne un giudizio. Mi sembra che il presidente sia stato chiaro; d’altra parte a Bologna sanno tutti che votare per Errani significa dare la possibilità ai 5 Stelle o alla Lega di vincere il collegio. Questa è la fotografia dello stato delle cose”. Casini definisce la reazione di Grasso “più che comprensibile perché difende la sua ditta”.
“Per dirla in modo leggero – dice anche Pier Luigi Bersani – è opinabile quello che ha detto Prodi. Che Renzi voglia fare il centrosinistra è un giudizio troppo generoso. Non so su che basi sia fondato. La legge elettorale Renzi l’ha fatta con la destra, non con noi”.
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