La ministra Valeria Fedeli è dell’avviso di perseguire una “linea rigorosa e l’attuazione delle sanzioni già previste: di fronte ai fatti di Lucca e di Velletri i ragazzi vanno sospesi, il consiglio d’Istituto deve valutare la gravità dei fatti, che secondo me c’è, e gli studenti devono essere sanzionati fino a non essere ammessi agli scrutini finali”.
L’ultimo in ordine di tempo degli episodi di bullismo di studenti nei confronti di un docente, che hanno suscitato la necessaria reazione della titolare del Miur, è arrivato agli ‘onori’ delle cronache questa mattina.
“Te faccio scioglie in mezzo all’acido, te mando all’ospedale professorè”.
Un nuovo episodio di bullismo in classe, ai danni di una professoressa nell’ Istituto Tecnico Commerciale di Velletri, alle porte di Roma: uno studente ha rivolto alla propria insegnante esplicite minacce mentre il tutto veniva ripreso con uno smartphone e condiviso sui social riscuotendo tantissime visualizzazioni. Il caso è avvenuto un anno fa ma ora, dopo che il video è diventato virale, i carabinieri hanno inviato un’informativa in Procura.
Le immagini mostrano un ragazzo che risponde piccato alla sua insegnante davanti alla minaccia di finire dal preside in seguito all’ennesima nota presa in classe.
“Ma chi sei tu per dirmi che devo stare zitto. Ma voi volete proprio finire all’ospedale. Ti faccio squaglià in mezzo all’acido, ti faccio squaglià”,
ripete il ragazzo che resta seduto al suo posto mentre gli amici ridono davanti allo smartphone.
“Mo ti alzo tutto il banco ti alzo, vuoi vede’?”,
prosegue lo studente con tono minaccioso.
“Non mi provocà professorè che poi la macchina non te la ritrovi. Che fai? Chiami il preside e mi fai boccià? Va bene, perdo un anno”,
continua il giovane che poi si alza per affrontare la prof e quando lei esce dalla classe per andare a chiamare il preside prende a calci la porta dell’aula.
L’episodio di ieri a Lucca, vede invece coinvolti quattro minorenni dell’istituto tecnico commerciale “F. Carrara”. appartengono tutti alla stessa classe del biennio e hanno un’età compresa tra i 14 e i 15 anni. Sono finiti nel registro degli indagati dopo la registrazione e la diffusione sui social di più di un video in cui uno di loro offende e minaccia un professore di 64 anni. Nel primo video, pubblicato dai compagni,un ragazzo davanti a un brutto voto inizia a urlare contro il docente. Lo minaccia, grida. Tenta di strappargli dalle mani il registro elettronico, alza di nuovo la voce.
“Prof non mi faccia incazzare, non mi faccia incazzare. Mi metta sei, lei non ha capito nulla, chi è che comanda? Chi è che comanda, eh? Si inginocchi”, lo sfida.
Il docente non si piega. E’ seduto, lo sguardo basso: sceglie il silenzio, nella speranza che la tempesta si plachi. Una colonna sonora di risatine. In sottofondo i compagni di classe ridono: il professore è impotente, forse per scelta. Qui la registrazione si interrompe. La scena è stata ripresa dai compagni di classe, tra risate e consensi: nel giro di poche ore il video è diventato virale. Dai canali dei gruppi whatsapp, infatti, è passato velocemente su alcune pagine Facebook.
Era stato proprio uno di questi video a far scattare d’ufficio le indagini di Digos e polizia postale. Il professore non aveva portato a conoscenza neppure alla dirigenza scolastica ciò che era accaduto in classe e in molti si chiedono perché lui stesso non abbia denunciato gli studenti. Il dirigente della scuola ha presentato ieri, 18 aprile, denuncia formale commentando il “fatto gravissimo” per il quale “ora servono sanzioni esemplari”. Quattro gli indagati, mentre lo studente che ha commesso il reato si è nel frattempo scusato con l’insegnante. “Ora rischiano tutti”, dichiara il dirigente del “Carrara”, Cesare Lazzari. “Ho guardato il video e credo che il gesto di obbligare l’insegnante a cambiare il voto fosse funzionale alla registrazione. Se avessero registrato per avere una prova e denunciare questa storia, avrei capito. Ma la loro priorità era quella di girare immagini da mostrare, da esibire. Si sono scambiati quell’episodio indegno di cellulare in cellulare; io l’ho saputo solo da persone esterne”. Domani intanto si riunirà il consiglio di classe poi sarà la volta di un incontro con la provveditora agli studi di Lucca, Donatella Buonriposi.
Sempre a Lucca, circa due mesi fa una professoressa di un’altra scuola superiore, l’istituto di Scienze Umane “Paladini” era stata aggredita da un alunno: il ragazzo le aveva messo le mani al collo, per cinque giorni di prognosi. Secondo i sindacati la portata del fenomeno rischia di raggiungere livelli preoccupanti se non si interverrà per tutelare i docenti.
Episodi di bullismo, divenuti virali grazie ai social. Facebook, proprio ieri, ha annunciato una stretta sulla privacy, soprattutto per i minori: in alcuni paesi Ue avranno bisogno del permesso di un genitore per compiere alcune azioni.
A.B.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy