Migliaia di bambini emigrati spariscono in Europa senza lasciare traccia. Il numero di questi “bambini” che però molto spesso sono tra i 15 e i 16 anni, varia a seconda delle stime, ma secondo il capo dell’Europol, Brian Donald, sarebbero almeno 10.000, la metà dei quali spariti in Italia, il Paese che applica il minor controllo al movimento degli immigrati.
Anche per Save the Children, la situazione è allarmante, con numeri che parlano di 270.000, tra minori piccoli e grandi di cui si perdono di fatto le tracce.
Vi sono però alcuni elementi da considerare: in primo luogo le stime, non sempre affidabili. I dati in possesso da Europol e citati da Donald, provengono infatti da un’agenzia, la Frontex che non fa altro che registrare quanto viene detto dai nuovi arrivati e, molti di loro dichiarano di avere un’età inferiore a quella reale.
D’altra parte, l’obiettivo della maggior parte di loro è arrivare in Paesi come la Svezia e la Gran Bretagna dove i minori vengono accolti con maggiore facilità.
Nonostante tutto, i minori che spariscono in Germania, Ungheria, e nella stessa Svezia non sono certo una favola. Il vero problema è proprio che non si sa dove finiscono: molti inevitabilmente si ritrovano intrappolati nella rete del traffico di essere umani ma altri vengono affidati ad altri membri della famiglia che magari vivono distanti dal luogo in cui sono sbarcati.
P.M.
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