Il bollettino della Protezione Civile è rassicurante: sul fronte di nuovi positivi, per la prima volta i contagi sono sotto quota duemila. E’ il dato più basso mai conteggiato dall’inizio del lockdown, con un trend di crescita sceso a un modesto 0,9%. Scende ancora un po’ il numero dei guariti, 1.696 contro i 1.808 di domenica. Lieve crescita invece del numero dei decessi, +333, ma si alleggerisce la pressione sulle strutture ospedaliere: -290 pazienti, su un totale dall’inizio della pandemia di 105.813, dei quali 1896 in terapia intensiva e 20.353 ricoverati per sintomi. La maggior parte dei pazienti positivi è in isolamento con sintomi lievi. Sale ancora, purtroppo, il bilancio dei medici morti che ora sono 151.
Pochi i tamponi, nelle ultime 24 ore, 32mila, contro una media sopra i 60mila tenuta fino a un paio di giorni fa. Ma l’eventuale effetto del calo dei test in termini di minori nuovi contagi lo si vedrà solo tra 5-6 giorni, quando arriveranno i risultati di quelli conteggiati oggi.
Passano da 920 a 590 i nuovi casi in Lombardia e la discesa è ripida anche in Piemonte, dove di contagi in una giornata se ne contano 278 contro i 394 del giorno prima. In controtendenza i dati di Trento, dove i nuovi contagi quasi raddoppiano, toccando quota 101.
Stabili i nuovi casi nel Lazio, dove oggi se ne contano 83, appena due in meno di ieri, mentre sono 37 i contagi registrati nelle ultime 24 ore nella Capitale, dove ieri se ne contavano 48. Crollano i contagi in Toscana, oggi solo 32, mentre solo domenica erano 132. Ma dietro il calo così repentino, informa la Regione, influisce lo stop dei tamponi in uno dei laboratori diagnostici della Asl Toscana centro.
Ma “la pandemia è tutt’altro che finita”, avverte l’Organizzazione mondiale della sanità che continua a essere “preoccupata sui trend in crescita in Africa, Europa orientale, America Latina e alcuni Paesi in Asia”. Lo ha sottolineato, il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, aggiungendo che c’è una “lunga strada davanti a noi e molto lavoro da fare. L’Oms è impegnata a fare tutto quello che può per sostenere tutti i Paesi, ma la leadership politica è anche essenziale, compreso il ruolo vitale dei Parlamenti”.
Il direttore generale ha poi ricordato quale dovrebbe essere la via da seguire durante il lockdown: “Man mano che le chiusure in Europa si attenuano con il calo del numero di nuovi casi di Covid-19, continuiamo a sollecitare i Paesi a trovare, isolare, testare e trattare tutti i casi e tracciare ogni contatto, per garantire che queste tendenze in calo continuino”.
Poi l’allarme per la salute dei più piccoli: “Mentre stiamo pagando un caro prezzo per il Covid-19, l’Oms è profondamente preoccupata per l’impatto che la pandemia avrà su altri servizi sanitari, specialmente per i bambini”.
Una categoria che “può essere a basso rischio di morire o di ammalarsi gravemente per il Covid-19, ma può essere ad alto rischio per altre malattie che possono essere evitate dai vaccini. Ci sono ancora oltre 13 milioni di bambini nel mondo che rimangono esclusi dalla vaccinazione e sappiamo che il numero crescerà a causa del Covid-19″.
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