Nel fare outing, ossia rivelare al mondo il proprio orientamento sessuale, fino a ieri il momento più temuto poteva essere quello in cui il giovane doveva trasmettere la scottante rivelazione ai propri genitori. Oggi le cose si sono complicate e l’outing è una faccenda che riguarda anche persone più grandi, magari con una propria famiglia già formata alle spalle.
È quel che succede a Mort Pfeffermann, professore universitario in pensione, divorziato con tre figli. Raggiuti i 70 anni, Mort comincia a farsi chiamare Maura e decide che è ormai giunto il momento giusto per rivelare a tutti la sua nascosta natura di transgender. Questo il soggetto della web-series, dal titolo “Transparent”, prodotta da Amazon Prime che il 9 giugno debutterà su Sky Atlantic HD.
Agli ultimi Golden Globe “Transparent” ha vinto come miglior comedy e il suo protagonista, Jeffrey Tambor, è risultato essere il miglior attore nella categoria. Scritta e diretta da Jill Soloway, già autrice di diversi episodi di gran successo come Six feet under, Grey’s Anantomy, la serie racconta la famiglia in una prospettiva decisamente originale e d’impatto. Fragili equilibri spezzati, segreti nascosti e rivelati, conflitto tra essere e apparire. Sono i temi che irrompono uno dopo l’altro dal momento della rivelazione sconvolgente del padre ai suoi congiunti. Il concetto che sta alla base è tutto giocato sul bisogno di trasparenza da una parte e dall’altra lo shock causato dalla scoperta di avere un genitore, parent appunto, trans-gender.
Al momento della rivelazione, la figlia di Mort- Maura chiede: “Mi stai dicendo che ti vestirai come una donna per tutto il tempo?”, e il padre, acconciato in una perfetta mise femminile, sorridendo con garbo le risponde: “No, no, per tutta la mia vita io mi sono vestito da uomo. Questa sono io”. Tuttavia man mano che la storia procede si scopre che un po’ tutti i membri della famiglia, sorelle, fratello e mamma, in modo o nell’altro hanno qualche problema correlato alla sfera dell’identità sessuale, cosa che li pone in una caotica condizione di contestazione dei canoni della società tradizionale. Insomma una esasperazione sicuramente comica e a tratti drammatica, ma che sa di surrettizio, assolutizzazione di una realtà decisamente particolare e che comunque non sembra soddisfare la necessità di una ritrovata felicità.
Vania Amitrano
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