Il processo a Virginia Raggi inizierà il 21 giugno. Lo ha disposto il Tribunale Roma accogliendo la richiesta di giudizio immediato avanzata dai difensori della sindaca di Roma che deve rispondere di falso in relazione alla nomina di Renato Marra, fratello dell’ex braccio destro di Raggi Raffaele. Salta così per la Raggi l’udienza gip del 9 gennaio prossimo dove invece verrà deciso il destino processuale di Raffaele Marra, anche lui indagato in relazione alla nomina del fratello Renato capo del Dipartimento Turismo del Campidoglio. Raffaele Marra deve rispondere di abuso d’ufficio ed è coinvolto anche in un altro procedimento per corruzione in concorso con il costruttore Sergio Scarpellini in relazione alla compravendita di un appartamento.
Questo il post di Virginia Raggi su Facebook. Peccato non corrisponda al vero il “desiderio” della pentastellata sindaca “che sia accertata quanto prima la verità”, visto che con la fissazione al 21 giugno dell’inizio del processo è ormai evidente che la manovra è servita soltanto a ‘scavallare’ il periodo pre-elettorale ed evitare quindi di danneggiare il Movimento Cinque Stelle.
Il giudizio immediato prevede infatti che il processo salti la fase dell’udienza preliminare – in cui il giudice può confermare la richiesta di rinvio a giudizio del pm oppure archiviare l’accusa – e proceda direttamente al dibattimento. Di norma viene chiesto dal pm, che deve dimostrare di avere prove evidenti contro l’imputato. Raggi invece ha fatto intendere di averlo richiesto per cercare di provare la sua innocenza «quanto prima». Sarebbe bastato invece che lei chiedesse il giudizio abbreviato ottenendo in sede di udienza preliminare la pronuncia di merito.
Da registrare i “complimenti” del Pd, capitolino e non, “a Virginia Raggi e ai suoi avvocati” per quello (lo spostamento del processo a dopo elezioni) che viene definito un ‘colpaccio’: “Metodi da vetusta Prima Repubblica”, ha commentato il senatore Pd Andrea Marcucci. “M5S spera che gli italiani non pensino al suo processo – sottolinea il parlamentare- Ma la condanna vera rimane la condizione penosa nella quale i cinque stelle hanno portato la nostra Capitale”.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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