Il referendum costituzionale si terrà il giorno prefissato. Palazzo Chigi smentisce l’ipotesi di un rinvio alle urne oltre il 4 dicembre, data in cui gli italiani saranno chiamati a decidere sulla riforma di Camera e Senato voluta dal Governo Renzi.
La possibilità di un posticipo era stata ventilata dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ed era rimbalzata su alcuni giornali tradizionalmente vicini al centro destra. “Io parlo ovviamente a livello personale e come responsabile di Area Popolare, ma qualora una parte dell’opposizione fosse pronta a valutare un’ipotesi di rinvio, io sono convinto che sarebbe un gesto da prendere in considerazione” aveva detto Alfano ai microfoni di Rtl.
“Quel che è certo – aveva aggiunto il leader Ncd – è che in questo clima “diventa difficile una campagna elettorale che separa un Paese che invece ha bisogno di essere unito”.
Benchè lo stesso Alfano avesse ribadito che “nelle intenzioni del Governo non c’è alcuna richiesta di rinvio”, le reazioni da parte dell’opposizione non si sono fatte attendere.
“Noi siamo contrari: stanno indietro nei sondaggi e vogliono così tentare di recuperare” è la tesi del leader intercettato dai giornalisti alla Camera. “Al governo non interessa nulla del referendum in sé. E se proprio vuole essere serio, beh, allora cominci con l’avviare un’esenzione fiscale totale per cittadini e imprese che hanno perso tutto sotto le macerie” ha aggiunto il leader del Carroccio. Per Renato Brunetta (FI) il rinvio sarebbe un’azione “da folli”.
Opinione simile anche quella del governatore della Liguria Giovanni Toti: “Rinviare il referendum costituzionale sarebbe sbagliato e nocivo per il Paese. L’Italia è paralizzata da mesi da una campagna elettorale permanente voluta dal governo su queste riforme: è giunto il momento che gli elettori si esprimano – scrive su Facebook – Tre governi non eletti, referendum da rinviare, voto delle province cancellato: ma i cittadini hanno ancora diritto di dire la loro?”.
Dello stesso tenore anche le critiche avanzate dal M5S: “Non si azzardino a strumentalizzare le vittime del sisma per i loro loschi fini politici e ad usarli come scusa per rimandare una votazione che vede Renzi perdente”.
Intanto in questi giorni il Tribunale civile di Milano si pronuncerà sul ricorso presentato dal costituzionalista Valerio Onida sulla illegittimità del quesito referendario.
P.M.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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