Netta l’affermazione del candidato del centrodestra unito, Marco Marsilio. Male il Movimento 5 Stelle, che perde oltre la metà di quanto guadagnato alle politiche del marzo 2018, mentre il centrosinistra non ‘pd-centrico’ segna un risultato significativo.
A undici mesi dalle politiche del 4 marzo il centrodestra a trazione Lega aumenta il suo consenso tanto da eleggere con il 48,03% l’esponente del centrodestra Marsilio, mentre la Lega diventa il primo partito con il 27,54% delle preferenze. Sempre nel campo del centrodestra Forza Italia riscuote il 9,04% laddove Fdi – partito di Marsilio – sfiora il 7% (6,44). Nella coalizione anche Azione Civile 3,25% e Udc 2,88%.
Lontanissima dal neoeletto la candidata di Luigi Di Maio Sara Marcozzi, che si ferma appena prima del 20% (19,70%) perdendo anche la seconda posizione, che va al candidato del centrosinistra Giovanni Legnini con il 31,2%. Un centrosinistra che ha poco di Pd e(11,13%),e molto di civico (Lista per Legnini 5,56%, Abruzzo in Comune 3,88%, Progressisti 3,77%, Abruzzo Insieme 2,68%, Centro Democratico 2,34%, Centristi per l’Europa 1,31%, Avanti Abruzzo 0,54%) e riunisce uno spettro amplissimo di forze, incluse Sinistra Italiana-Leu. E nel 28,7% incassato dall’ex vicepresidente del Csm la quota presa di Dem è solo del 7,9%. In deciso calo il dato sull’affluenza: in totale ha raggiunto il 53,11%, facendo segnare un calo di 22,14 punti percentuali rispetto alle politiche del 4 marzo 2018 (75,25%).
L’esito abruzzese, con una lega che riesce addirittura a raddoppiare i consensi raggiunti alle politiche del 4 marzo 2018, quando arrivò al 13,9 per cento, consegna a Matteo Salvini la certificazione di quanto i sondaggi dicono da tempo. Aumentando, teoricamente, il “potere” della Lega all’interno dell’alleanza di governo.
E’ un messaggio a livello nazionale, insomma, quello che arriva dall’Abruzzo tanto che sul voto di oggi c’è anche l’attenzione del Quirinale. E basta un dato a fotografare l’importanza dei risultati: con questi numeri il centrodestra supererebbe di gran lunga quel 40% necessario per la maggioranza in Parlamento. Inoltre la regione Abruzzo risulta essere il settimo territorio guidato da una coalizione di centrodestra, insieme a Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Molise e Sicilia.
“E’ una giornata storica per Fdi e in Abruzzo si afferma un modello esportabile anche a livello nazionale”, sottolinea Giorgia Meloni: “Cresce la Lega, cresce FdI, cresce un’idea nuova e diversa del centrodestra che speriamo possa far riflettere sulle prossime elezioni politiche nazionali”. Ma il leader della Lega, per ora, di tornare alla vecchia “casa” anche a livello nazionale non ne vuol sapere convinto, invece, nel proseguire la sua Opa sull’elettorato del centrodestra.
Il M5S paga non solo la sua idiosincrasia con le Regionali – e il rifiuto a qualsiasi alleanza con altre liste, anche civiche – ma, stando ai risultati, anche la sua esperienza di governo. Il passaggio dal 40% delle Politiche al 19,7% andato ieri alla lista del M5S ha del clamoroso. Con potenziali conseguenze nefaste per l’equilibrio interno del Movimento: l’ala ortodossa, potrebbe farsi sentire già nelle prossime ore aumentando il pressing su Di Maio a cominciare da alcuni voti cruciali, come quelli sul caso Diciotti o sulle autonomie. E il rischio, per Di Maio, è di ritrovarsi stretto tra il pressing del dissenso interno e il crescere – sull’onda del voto in Abruzzo – dell’Opa di Salvini. “Se arriviamo terzi è un incubo”, spiegava venerdì scorso, alla chiusura della campagna elettorale, un esponente M5S a microfoni spenti. Con un appendice: sia Di Maio sia Alessandro Di Battista, in Abruzzo, ci hanno messo la faccia. Con il leader del M5S che, al pari di Salvini e degli altri leader del centrodestra è tornato più volte nella Regione negli ultimi giorni.
Quali le province che hanno premiato più di tutte il centrodestra? L’Aquila e Teramo: qui il centro destra ha superato agevolmente la soglia del 50% (all’Aquila addirittura al 53,6%). Rispetto al totale regionale Legnini meglio nelle province dell’Aquila e Chieti, 5stelle castigati a Teramo e L’Aquila al 18% e al 13,2%.
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