Matteo Renzi riparte dalla scuola. Una scelta dal forte valore simbolico. Il suo primo appuntamento istituzionale da presidente del Consiglio è in una scuola media della provincia di Treviso. Ad accompagnare il premier nella sua visita alla scuola media “Luigi Coletti” di Santa Bona, sono il neo ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Non sono mancate le contestazioni. Un gruppetto di attivisti di Forza Nuova lo accolgono al grido di «buffone, buffone». Poi l’incontro istituzionale con Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, il presidente della Provincia Leonardo Muraro, amministratori, imprenditori, sindacati e una delegazione di operai dell’Electrolux. Subito dopo Renzi riparte per Roma dove è previsto il Consiglio dei Ministri per la nomina dei viceministri e dei sottosegretari.
Una scelta, quella di partire dalla scuola, che permette a Renzi di ribadire l’impegno del nuovo governo per la scuola: «Se c’è qualcosa che non va poi me lo segnalate alla casella matteo@governo.it. Ogni settimana andrò nelle scuole ad ascoltare le richieste e poi torno a Roma con i compiti a casa», dice Renzi ad insegnanti ed alunni della scuola Coletti, annunciando nei prossimi giorni l’apertura di una casella di posta elettronica per ascoltare richieste e problemi. Per il neo premier l’0educazione scolastica è un «punto di ripartenza del Paese. Al governo dobbiamo guardare allo spread e ai mercati – aggiunge Renzi – ma poi i Paesi si salvano solo se le scuole funzionano». Per Renzi «l’Italia diventa grande e importante solo se riesce a investire nella scuola. Perciò abbiamo deciso di ripartire da qui. Negli ultimi anni gli insegnanti sono stati considerati un po’ poco». Una visita che l’ex sindaco di Firenze sintetizza su Twitter: «Treviso. Che bello incontrare gli studenti! Sentivo la mancanza. Investire sulla scuola è il modo per uscire dalla crisi».
«Concretezza e risultati su temi come pressione fiscale, occupazione e dissesto idrogeologico», questi i temi che il presidente del Veneto Zaia vuole al centro dell’incontro con il premier. «Al di là delle visite, guardo già alla fase successiva. Paghiamo 21 miliardi di tasse all’anno e siamo una delle poche regioni con un residuo fiscale attivo – ha chiosato il governatore del Veneto- Abbiamo un danno da più di 400 milioni per l’alluvione e la neve in montagna: a noi dicono che non ci sono soldi, ma si discute il salva-Roma che vale almeno altrettanto». Presente proprio Zaia, Renzi incontra un centinaio di sindaci del Veneto nel Museo di Santa Caterina, in pieno centro storico a Treviso. Il premier ha dato ragione alla rabbia dei sindaci che hanno soldi bloccati per interventi infrastrutturali a causa dei limiti del patto di stabilità. Poi l’affondo sul federalismo fiscale: «Sono un sostenitore indefesso dell’autonomia dei Comuni ma va detto che il federalismo fiscale è stato poco più che una barzelletta – commenta il presidente Renzi – Va fatto in modo serio e dobbiamo riuscire a superare la logica dello scontro ideologico per trovare la soluzione più corretta».
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy