Alfano finisce nel mirino. A poche ore dalle dimissioni, di gruppo e tutte irrevocabili, dei ministri Pdl, nel partito inizia il processo al vicepremier e ai quattro rappresentanti del centrodestra presenti nel governo di larghe intese guidato da Enrico Letta.
A Berlusconi e ai falchi che sabato nella villa di Arcore hanno deciso di staccare la spina all’esecutivo, i dubbi e le precisazioni di Alfano, di Quagliarello, della Lorenzin, di Lupi e della De Girolamo non sono piaciuti e tantomeno sono piaciute le loro prese di distanza dalla linea estremistica dalla quale intendono allontanarsi.
I sospetti che qualcuno all’interno del Pdl e alla vigilia del rilancio politico della nuova Forza Italia stia lavorando per una scissione, è molto presente tra i superfedeli del Cavaliere. In effetti, la posizione di quanti in queste ore vorrebbero ancorarsi a dei distinguo che rischiano di creare non poca confusione, si presenta oggi all’assemblea dei delegati del Pdl come una posizione ambigua e pericolosa.
Nei confronti dei cinque ministri potrebbe infatti scattare un isolamento destinato a spingerli fuori dal partito. Questo è ciò che vogliono i falchi, i quali in queste ore stanno cercando di sabotare anche il lavoro dei moderati come Gasparri, Schifani e Cicchitto, i quali temono strappi traumatici nel partito.
Ma a complicare le cose oggi è piovuto come un masso nello stagno un fondo durissimo del direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti (http://www.ilgiornale.it/news/interni/eversivo-alzare-tasse-liberale-non-farlo-954486.html), che ha attaccato senzza mezzi termini i titubanti ministri di Letta. Alle accuse che gli interessati inevitabilmente hanno fatto risalire allo stesso Berlusconi, per tutti ha risposto il vicepremier Alfano il quale ha replicato che con i ministri dimissionari “il metodo Boffo non funziona”. “Non ci faremo intimidire”, ha spiegato il segretario del Pdl il quale in queste ore sta affrontando un’assemblea non proprio amica e già permeata di tantissimi veleni, che potrebbe portare ad esiti politici pesantissimi per lo schieramento del centrodestra.
In forza di queste considerazioni, Berlusconi in serata ha ribadito ai parkamentari del Pdl di aver deciso tutto da solo e di non aver adottato nessuna linea estremista. Nel confermare la volontà di arrivare quanto prima alle elezioni anrticpate, il Cavaliere ha anche dettato la liena delle prossime mosse dei suoi uomini: “Voteremo Imu e Iva e lavoreremo al patto di stabilità per evitare altri guai al Paese. Poi chiederemo il voto agli italiani”,
Napoletano, 44 anni, giornalista professionista con 17 anni di esperienza sia come giornalista che come consulente in comunicazione. Ha scritto di politica ed economia, sia nazionale che locale per diversi giornali napoletani. Da ultimo da direttore responsabile, ha fatto nascere una nuova televcisione locale in Calabria. Come esperto, ha seguito la comunicazione di aziende, consorzi, enti no profit e politici. Da sempre accanito utilizzatore di computer, da anni si interessa di internet e da tempo ne ha intuito le immense potenzialità proprio per l'editoria e l'informazione.
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