L’indisciplinata Italia, deferita nel giugno scorso dalla Commissione Europea alla corte di Bruxelles per inadempienze nella gestione rifiuti, ha un fiore all’occhiello: la virtuosa Milano. In fatto di residui differenziati da smaltire, gli abitanti del capoluogo della regione Lombardia recuperano più dell’ 80% dei rifiuti: quattro volte oltre la media italiana. Sono un milione e 777 mila circa le tonnellate prodotte dalle imprese di Milano e provincia nel 2012, con un calo del 21% rispetto al 2008, -1,5 dal 2011.
In generale si recupera di più. Sempre rispetto al 2008 la quantità di rifiuti sottoposti a trattamenti di recupero è salita dall’ 83,6% all’ 87,37% del totale mentre quella semplicemente smaltita è scesa dal 16,4% al 12,63%. Secondo i dati forniti dalla Camera di Commercio più di un’ impresa su due dichiara di prestare particolare attenzione allo smaltimento dei rifiuti, molte attuando misure di responsabilità sociale. La scelta è dettata innanzitutto da motivazioni etiche degli imprenditori (66%). Oltre 33 mila sono le imprese lombarde iscritte nell’ albo dei gestori ambientali, specializzate in smaltimento, bonifica o anche solo trasporto dei propri rifiuti. Un numero in crescita del 15,7% rispetto al 2010.
In Europa i Paesi che riciclano di più sono Germania, Belgio e Slovenia: con una percentuale intorno al 40% circa Danimarca, Norvegia e Svizzera sono prime per incenerimento e Austria, Olanda e Belgio per compostaggio. Ma sono Cipro, Svizzera e Lussemburgo i Paesi con la quantità pro-capite di rifiuti prodotti più alta.
In Italia la produzione nazionale dei rifiuti urbani è diminuita, tra il 2010 e il 2011, di quasi 1,1 milioni di tonnellate (-3,4%), con un ulteriore calo nel 2012 (-7,7%) . La produzione si attesta, a livello nazionale, al di sotto di 30 milioni di tonnellate (valore analogo a quelli rilevati negli anni 2002/2003).
La crisi, dunque, ha colpito anche i rifiuti che risentono oggi della riduzione dei consumi delle famiglie.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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