“Se vinciamo il referendum un politico su tre va a casa, per questo sono tutti contro di me”. Davanti a cento brillanti studenti universitari selezionati da The Boston Consulting Group, una società di consulenza strategica, per l’edizione 2016 di The Future Makers, il presidente del Consiglio Matteo Renzi non perde occasione per parlare del referendum costituzionale del prossimo ottobre.
Se i cittadini vogliono il ping pong istituzionale tra Camera e Senato non c’è problema, se lo tengano. Ma chi vuole un sistema più semplice può votare Sì al referendum.
Il giudizio di Renzi si fa ancora più netto nel secondo appuntamento della mattinata a Milano, con gli agricoltori di Coldiretti: avere 945 parlamentari è “ridicolo”, “è il numero più alto e costoso del mondo, non ci meritiamo questo”:
Ma dovete darmi una mano. Poi se la prossima volta volete mandarmi a casa, va bene, si chiama democrazia.
Stamattina il premier ha parlato a lungo della bellezza e dell’importanza della politica, e ha invitato gli studenti a occuparsi della vita pubblica. “C’è bisogno di una grande scommessa sulla comunicazione del Paese”, sostiene. Ad esempio sui problemi del Sud: non si può “raccontare solo il negativo”. Renzi dice di aver deciso di organizzare in Sicilia il prossimo G7 quando si è reso conto che “un leader non ha voluto fare il bilaterale a Palermo perché in Sicilia c’è la mafia”.
Se siete direttori di un’azienda e dite che il vostro negozio fa schifo io spero vi licenzino.
“La classe politica deve smettere di sparare contro il Paese”, ha aggiunto, “perché se tu non ami il tuo Paese non sei credibile”. Ha criticato le eccellenze “letteralmente buttate via negli ultimi vent’anni” e le occasioni perse, “una cosa allucinante”.
A una domanda su come resiste alle pressioni della stampa, Renzi ha risposto di essersi imposto una regola:
Non consentire mai a un giornalista di cambiarmi l’umore nel corso della giornata. naturalmente questo è un problema, perché è un atteggiamento tacciabile di arroganza.
C’è stato spazio anche per una frecciatina alla stampa: “Se dovessi farmi un’idea su di me dai giornali avrei dei dubbi se votarmi o meno”, ha commentato; “Ma alla lunga quello che sei viene fuori”. In ogni caso ha aggiunto di voler portare in Italia la tradizione anglosassone del limite dei due mandati, e quindi di voler restare al potere non oltre il 2023, “data di scadenza” del suo secondo mandato: “Poi sarò un libero cittadino che chiude coi palazzi e non torna neanche per salutare”.
F.M.R.
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