Sono appena in 28, ma hanno 388 miliardi di dollari. La premessa sembra quella di un fumetto, non troppo originale, di supereroi straricchi; invece quelle persone e quei miliardi sono tutti veri. È la Breakthrough Energy Coalition, un’iniziativa presa da un gruppo di multimiliardari per accelerare lo sviluppo delle energie rinnovabili.
Non si tratterà di beneficenza, ma di una specie di cartello del venture capital che investirà nelle nuove imprese per “ridurre le emissioni e cambiare il mondo dell’energia”.
A fare la differenza è la potenza economica dei 28 membri, tutti imprenditori privati. Il più ricco della compagnia è il solito Bill Gates (Microsoft), 79 miliardi di dollari di patrimonio personale al netto della beneficenza, ma gli altri non sono da meno. Come detto i loro patrimoni personali totalizzano 388 miliardi di dollari, somma che cresce fino a 458 – più o meno il PIL dell’Argentina – se si calcolano i fatturati delle imprese controllate dai soci, senza nemmeno considerare gli apporti di venture capital e hedge fund coinvolti. A titolo di paragone, a tutto il 2014 i governi del mondo hanno investito nelle energie rinnovabili circa 270 miliardi. Basterebbe che i 28 soci investissero il 2% dei loro patrimoni per superare la spesa mondiale in ricerca e sviluppo dell’anno passato, che mettendo insieme fondi pubblici e privati non supera i dodici miliardi.
I volti noti della coalizione, come Gates, operano nel settore dell’alta tecnologia: da Jeff Bezos, fondatore di Amazon, a Jack Ma, padre di Alibaba, fino a Mark Zuckerberg (Facebook). Ieri, mentre annunciava la nascita della figlia Max, avuta dalla moglie Priscilla Chan, Zuckerberg ha promesso che nel corso della propria vita donerà il 99% delle azioni del social network, ora valutate 45 miliardi di dollari. Zuckerberg e la moglie hanno dato vita alla Chan-Zuckerberg Initiative perché la prossima generazione “viva in un mondo migliore”.
Tra i soci della Coalition ci sono anche capitani d’industria attivi in settori più tradizionali, dal numero uno di Virgin Richard Branson ai due che si contendono il titolo di uomo più ricco dell’India, Ratan Tata e Mukesh Ambani (Reliance Industries Ltd.). E non manca nemmeno l’aristocrazia della finanza, George Soros in testa, a testimonianza del fatto che i potenziali sviluppi del progetto sono allettanti.
“Gli investimenti governativi hanno nutrito la creatività privata e portato a enormi successi nel campo spaziale, medico e tecnologico”, si legge sul sito di Breakthrough Energy Coalition. “La politica dovrebbe fare lo stesso nel campo dell’energia”, ma “i fondi che oggi i governi destinano alle rinnovabili e le ricerche pubbliche non sono sufficienti”.
Oltretutto, nel vuoto lasciato dai fondi pubblici, i privati stentano a inserirsi. “Gli investimenti early stage nel settore hanno un rischio troppo elevato per essere appetibili agli occhi dei business angel e dei venture capital tradizionali”. È in questo spazio che interverrà la Coalition, coltivando imprese early stage, cioè appena avviate, e finanziando il salto di qualità che le renda affidabili agli occhi degli investitori privati.
F.M.R.
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