Dopo 36 anni dalla sua pubblicazione The Wall non smette di entusiasmare gli animi e i 219 concerti dal 2010 al 2013 del tour di Roger Waters testimoniano la sorprendente attualità di questo album. Per quanti hanno assaporato l’emozione di quello spettacolo e apprezzano di poterla rivivere e per quanti invece lo desiderano sperimentarla per la prima volta la Nexo digital distribuisce, dal 29 settembre al 1 ottobre, nelle sale italiane il film documentario Roger Waters- The Wall.
Il film è il frutto dei momenti più spettacolari dei vari concerti tenuti da Waters nel corso del suo tour e di un viaggio immaginato e realizzato nella memoria del cantante. È quest’ultimo in effetti il tema che ha ispirato Waters nella realizzazione del film. Memoria personale che si fa portavoce di una ferita umana universale data dalla violenza e dalle perdite che ogni guerra ha generato e ancora genera. Nella vita di Waters il dolore causato dai due conflitti mondiali si è perpetrato di padre, in figlio e nipote. Suo nonno morì durante la prima guerra mondiale e suo padre durante la seconda. Waters sublimò questa terribile esperienza nell’album The Wall. Oggi ripropone il tema delle vittime delle guerra in chiave universale nell’ottica della necessità di ricordare. “Cenere e diamanti” tutte le vittime sono ugualmente importanti.
Così tutto il film si muove tra ricordo e rievocazione. Il viaggio sulla Rolls Royce completa la narrazione per emozioni data dal concerto. Ma il grande protagonista resta sempre il muro, che cresce, si erige con solidità per un buon terzo del concerto per crollare rovinosamente alla fine. È simbolico, metaforico ed evocativo su una grande varietà di piani, da quello più intimo, interiore e personale, a quello politico, sociale e umano.
The Wall è senza dubbio, oltre che un concerto unico ed entusiasmante, anche la testimonianza di un’epoca e può a buon diritto entrare a far parte della storia o perlomeno di una certa visione del panorama storico del secolo scorso ancora oggi attuale. Per questo non guata poter rivivere questo spettacolo straordinario anche a distanza in una sala. Tuttavia Roger Waters- The Wall per quanto interessante resta un progetto un po’ ambizioso con pretese forse troppo alte e vaste anche per chi ha fatto la storia della musica. Nell’intento di raggiungere tanti significati e tanti livelli, da quello intimo a quello storico e universale, si perde troppo spesso in una retorica ripetitiva, a tratti autoreferenziale, che rallenta il ritmo del film e a volte, soprattutto nel finale, annoia.
Vania Amitrano
Laureata in Lettere, amante dell’arte, dello spettacolo e delle scienze umane, autrice di testi di critica cinematografica e televisiva. Ha insegnato nella scuola pubblica e privata; da anni scrive ed esplora con passione le sconfinate possibilità della comunicazione nel web.
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