Roma, una città senza eguali. Non mi riferisco alla sua storia ultra millenaria, ne’ alle sue bellezze artistiche testimoni dei vari passaggi epocali, dalla grandezza dei Romani alla loro decadenza, dalle persecuzioni cristiane al fasto rinascimentale fino alla modernità dei nostri giorni.
Roma ha qualcosa che ricorda Roma le grandi e popolose metropoli del Sudamerica: l’odore acre della sporcizia che marcisce accumulata sotto il sole, le buche nelle strade che diventano pozzanghere alle prime gocce di pioggia, le baracche delle favelas che tanto somigliano alle centinaia di insediamenti abusivi, pericolosi da tutti i punti di vista, sicurezza e igiene soprattutto. Baraccopoli messe su dai rom con lamiere e materiale di scarto tirato fuori dai cassonetti. Ormai qualsiasi condizione urbana di degrado ricorda la Capitale, quella che fu la Caput Mundi, ma che ora sembra essere rassegnata a un’Amministrazione che se ne frega. Che se ha qualche resipiscenza è per le cose più banali, come la segnalazione delle fontanelle ai turisti.
Un’app per dissetarsi
Tralasciando tutto il non fatto in questi quattro anni e tre mesi di mandato, vuoi per inesperienza vuoi soprattutto per incapacità e supponenza, il primo cittadino di Roma, al secolo Virginia Raggi, ha pensato ad una app che renda più facile alle orde di turisti che stanno mettendo sul lastrico albergatori e ristoratori nonché esercizi commerciali causa la loro assenza anche dopo il lockdown, visualizzare il ‘nasone’ più prossimo. Ecco l’ultima comunicazione social della sindaca di Roma. In realtà non se ne sentiva tutto questo bisogno e non solo perché la moria dei turisti dopo il lungo periodo di lockdown per il Coronavirus ha desertificato la Capitale. Soprattutto perché sul sito di Acea, la società che distribuisce da un secolo l’acqua nelle case dei romani, sono segnalate i circa 3000 dispensatori, tra nasoni e fontanelle artistiche, installate in tante piazze e vie della città. Solo nel centro ce ne sono una novantinadi questi caratteristici cilindri di ghisa. Erogano tutte acqua potabile, la stessa distribuita da Acea nelle case dei romani da circa 100 anni. E per trovare il nasone più vicino la società di distribuzione romana mette a disposizione un’apposita mappa dove basta scrivere il luogo dove ci si trova e si apre a tendina l’elenco dei luoghi più prossimi per abbeverarsi.
La discesa di Roma nelle classifiche delle città più vivibili
Cara Virgy, ma neanche a pochi mesi ormai dall’inizio della campagna elettorale per il rinnovo dell’amministrazione capitolina riesci a pensare a qualcosa di più concreto per la città che ti appartiene, che dici di avere nel cuore e che con la tua inettitudine hai spedito in fondo alle classifiche? Seconda al mondo per ore perse nel traffico, 18º nella classifica italiana per la qualità della vita, 19ª per ambiente e servizi, 40ª per ricchezza e consumi, al 60º posto per la spesa media delle famiglie per beni durevoli, al 105º posto per giustizia e sicurezza, la più cara dopo Milano per il costo medio degli affitti, etc.. (fonte Sole24Ore Lab 2019).
Una discesa verso gli inferi, senza aggiungere i numeri da ricord per incidenti su strade e marciapiedi causati da scarsa o nulla manutenzione ed altro ancora (la violenza cui ci siamo assuefatti, ad esempio) su cui facciamo finta di avere perso la memoria. Sindaca, non ti senti ancora appagata ed è tutta colpa come al solito dei tuoi predecessori?
Bah!
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