“Roma è una grande buca. Con qualche pezzo di strada asfaltata…”. Corre l’anno di grazia 1967. A parlare così è Anton Maria Scarcella, uomo dotato di grande senso dell’umorismo, illustre grecista e professore in forza al liceo Lucrezio Caro, al Villaggio Olimpico. Passato mezzo secolo da quella profetica dichiarazione di impotenza, com’è la situazione del colabrodo Capitale?
A rispondere in maniera analitica e dettagliata è il Codacons, preocccupato dell’esasperazione dei romani che da anni non trovano soluzione al drammatico problema delle buche, prima oscurato, poi trascurato ed oggi ad un punto di non ritorno con l’attuale gestione amministrativa del sindaco pentastellato Virginia Raggi. Veniamo ai dati.
L’Associazione ‘dalla parte dei consumatori’ parla di 5.580 chilometri di strade con buche e voragini: su un totale di 6.000 chilometri di asfalto, si fa presto a calcolare che oggi circa il 93% dei percorsi cittadini, sia al centro che in periferia, “presenta situazioni di dissesto”. “Il ghiaccio e il gelo dei giorni scorsi, uniti alle intense piogge che hanno investito la Capitale, hanno peggiorato una situazione che era già fortemente critica- spiega l’associazione che ha condotto un monitoraggio sulla situazione attuale – Solo due anni fa, ossia ad aprile 2016, si registrava almeno una buca sull’82% delle strade romane, e i km interessati dal dissesto erano circa 4.900”.
Ma il problema non si esaurisce in quell’11% in più, perché come sottolinea il Codacons “a crescere sono anche le dimensioni delle buche che attanagliano Roma: il diametro medio passa dai 35 cm del 2016 ai 50 cm di oggi, mentre la profondità è quasi raddoppiata, passando da 4,5 a 8 cm di media”.
Per Carlo Rienzi, che ha presentato per conto dell’Associazione un esposto alla Corte dei Conti per verificare se la sbagliata gestione della manutenzione stradale a Roma abbia determinato uno spreco di soldi pubblici e un danno per la collettività romana, questi numeri “dimostrano come il problema del dissesto stradale non sia stato affrontato nel modo corretto dalle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi anni. I ritardi nella gestione dell’emergenza buche hanno prodotto un evidente danno alla collettività, perché gli interventi di manutenzione straordinaria comportano costi per il Comune e non risolvono sul lungo termine il problema“.
Prova ne è il riasfaltamento di un viale a Centocelle, con il quale la sindaca Raggi solo nove mesi fa (24 maggio 2017) lanciava l’operazione #stradenuove: una serie di interventi per sistemare le carreggiate corrose e piene di buche. Circa sette milioni e mezzo di euro per una decina di cantieri sparsi per la città. Viale Primavera: 16mila e 200 metri quadrati di superficie con interventi sul manto d’usura e sul binder, lo strato sottostante, un cantiere di 45 giorni al costo di 581mila euro. Oggi la prima neve il gelo e le piogge hanno ridotto questo viale in condizioni pietose: un groviera pericolosissimo soprattutto per chi viaggia su due ruote. Si sarebbe potuto prevedere, considerato che i lavori, inspiegabilmente, hanno interessato solo una porzione di strada. Così ora, anche via della Moschea – chiusa al traffico dopo la caduta nell’aprile 2017 di un senatore, poi riaperta, poi limitata col cartello 10 km/h, infine chiusa per lavori che sarebbero dovuti terminare prima di Natale e riaperta solo in coincidenza con la neve – potrebbe subire le stesse conseguenze?
Il Comune di Roma, non pago degli annunci spot che bene non gli hanno mai portato, dopo il disastro di questi giorni intende mettere mano a un piano straordinario con uno stanziamento molto esiguo: 17 milioni di euro per la prima fase dei lavori. Tale apporto finanziario dovrebbe garantire- come ha assicurato Virginia Raggi – la copertura di 50.000 buche in un mese, con una media di oltre 1.500 al giorno.
Stefano Pedica, Pd, è scettico sulla possibilità che in un mese vengano tappate 50 mila buche: “Di quale mese e di quale anno stiamo parlando, visto che a Roma la situazione è sempre più tragica? Il Campidoglio cerchi di non perdere altro tempo perché in alcuni punti i motociclisti rischiano seriamente la vita”, chiede il consigliere dell’opposizione.
Vediamo se questa volta l’amministrazione a Cinque Stelle ha imparato a far seguire agli annunci roboanti i fatti. Perché i romani sono esasperati da questo strano comportamento. E lo hanno dimostrato assegnando al Movimento di Grillo e Casaleggio 160 mila voti in meno adesso, per le regionali, rispetto al risultato che solo due anni fa aveva portato Virginia Raggi all’elezione a Prima cittadina con oltre 410 mila preferenze.
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