Sul blog di Beppe Grillo Roma brucia nell’immagine del Colosseo circondato dalle fiamme. Seguono alcuni stralci dal libro di Carlo Bonini e Gianni De Cataldo “La notte di Roma” (Einaudi, 2015) che sembrano diretti ad attaccare il sistema ma non risparmiano nemmeno i romani. Il post, criptico, arriva proprio nei giorni in cui il garante del M5S è tornato nella città amministrata da Virginia Raggi.
“Tu credi di poter governare Roma senza di me? – si legge nel primo dei tre stralci – Senza di noi? Ti fai delle illusioni, tesoro. È finito il tempo in cui la politica poteva permettersi di dettare legge. Vuoi escludermi? Ti dico che cosa accadrà, mia povera ‘decido tutto io’. Tu fammi fuori e Roma si paralizzerà. Non si muoverà più una pietra, in questa benedetta città. I cantieri si bloccheranno, e dovrete vigilarli con l’esercito. Ma per quanti uomini metterete in campo, noi ne avremo sempre uno più di voi. E vuoi sapere perché? Perché questo mondo, e questa città, sono pieni di disperati. Gente che è pronta a vendersi la madre per dieci euro. E noi di soldi ne abbiamo tanti, ma tanti”.
Seguono altre due citazioni dell’opera Bonini-De Cataldo. “Il tipo sorrise scoprendo la sua corona di denti marci. – So’ ‘na bella sommetta. Che te serve? – Devi seppellire Roma nella sua merda. – Se po’ fa’. Me devi solo di’ quanta merda te serve. – Tutta. Per una settimana non voglio vedere un solo camion della raccolta dentro il Raccordo. La gente deve uscire di casa con le maschere e fare lo slalom tra i ratti. E il giorno di Pasqua i pellegrini a San Pietro devono girare con le galosce.”
E ancora: “Stecca stava all’Atac, la municipalizzata dei trasporti, come Scopino all’Ama. Una settimana di sciopero selvaggio, giusto? – Sí. Da domani fino al 9 aprile. Pasqua e pasquetta comprese. – Sai che casino. – Altrimenti non sarei qui. – Come me devo regola’? – Come credi. Picchetti davanti ai depositi. Sabotaggio dei mezzi. Magari pure qualche bel presidio in Campidoglio. Voglio vedere Roma collassare”.
Il comico genovese appoggia quindi la teoria della sindaca pentastellata che non potendo più prendere per il naso i romani con la storiella raccontata appena due settimane fa su “la situazione della raccolta nei Municipi” in “progressivo miglioramento, l’Ama ci ha assicurato che a breve tutto tornerà a regime”, ora evoca la crisi “pilotata”. Virginia Raggi ha corretto la strategia perché la realtà (i rifiuti per strada) è più forte dei social network (i post per dire che va tutto bene). E, soprattutto, è una scandalosa realtà sotto gli occhi di tutti, anche dei turisti.
In una lettera inviata al presidente del consiglio, Giuseppe Conte, al ministro Sergio Costa, al presidente della Regione, Nicola Zingaretti, alla procura e alla prefettura, la prima cittadina della Capitale parla di complotto. Anzi, più correttamente, di “crisi stabilita a tavolino, forse per logiche commerciali”. Con una ricostruzione che non trascura di elencare tutti i siti regionali abilitati a ricevere l’indifferenziato di Roma, finanche con la specifica della singola disponibilità giornaliera.
Ma da Lazio Ambiente la replica arriva rapida e i numeri, in tonnellate, citati dalla Raggi sono completamente diversi (la capienza è superiore). Qualcuno forse sta davvero dando i numeri…
Tutto questo accade mentre negli studi dei medici di base e nei pronto soccorso continuano ad affluire – sono aumentate del 30% – le persone, cittadini, che accusano problemi respiratori dovuti ai miasmi esalati dai rifiuti abbandonati sulle strade, putrefatti sotto il sole implacabile di questo luglio infuocato.
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