Altro che una delle sette meraviglie del mondo: Roma è un grande cantiere di sogni lasciati a metà. Tante le opere incomplete ormai sparite perfino dalle liste del ministero. Si pensi che l’ultimo osservatorio delle Infrastrutture, del 30 giugno scorso, riconosce a Roma capitale solo due opere non portate a termine: un appalto di ristrutturazione di un asilo nido in via Tazio Nuvolari, nel quartiere Serafico, e i lavori su un altro edificio scolastico a piazza Lorenzo Lotto.
Mentre gli anni passano, i costi aumentano e si teme che con la giunta Raggi, bocciata la candidatura della Capitale alle Olimpiadi del 2024, le strutture continuino a restare paralizzate dall’immobilismo, soprattutto nelle periferie. Il 29 ottobre 2016, 18 anni dall’inizio dei lavori, è stata inaugurata la Nuvola, il nuovo centro congressi dell’Eur, progettato dall’architetto Massimiliano Fuksas e realizzato dal gruppo Condotte. Doveva costare 323 milioni di euro ed essere completato il 2 dicembre 2010. Alla fine è costato 467 milioni ed è stato consegnato con più di sette anni di ritardo. Ma rivediamo nel dettaglio gli interventi di ristrutturazione nei punti nevralgici dell’urbanistica e della trasportistica capitolina:
La Metro C. La vera pietra dello scandalo, a giudizio della Corte dei Conti, dei trasporti della Capitale. Con i suoi 3 miliardi, è la linea metro incompiuta più costosa d’Europa. Da dieci anni, il cantiere a cielo aperto di San Giovanni di fatto ha paralizzato l’intero quartiere con innumerevoli disagi per la circolazione. Oggi il tragitto attivo non consente ai passeggeri il cambio con le altre due linee A e B. con l’ultima corsa, tra le poche disponibili, che parte alle 18,30 lasciando scoperta la fascia oraria più trafficata del giorno.
Le Vele di Calatrava a Tor Vergata. Un sogno legato alla possibilità di avere le Olimpiadi a Roma: 200 milioni spesi e 426 ancora necessari per un cantiere aperto nel 2005 e fermatosi dopo lo stop dell’allora premier Monti. Doveva essere il simbolo della Città dello sport, la cui apertura era prevista per i Mondiali di nuoto del 2009. Attualmente è stata realizzata solo una piscina incompleta con uno stadio da tremila posti in disuso in un’area inutilizzata. L’ennesima scandalosa cattedrale nel deserto, pagata con il denaro dei contribuenti
Il nuovo stadio della Roma a Tor di Valle. La struttura, che dovrebbe nascere nell’area dell’ex ippodromo di Tor di Valle presenta una serie di problemi ambientali, strutturali e giuridici: non ancora iniziato, il progetto rischia già di arenarsi dopo la decisione, presa nello scorso mese di settembre parte del Campidoglio, di non dare immediata esecutività ai lavori. Se ne riparlerà ad una prossima conferenza dei servizi che la società calcistica ed il suo presidente Pallotta vorrebbero entro la fine del 2016 ma che molto probabilmente secondo quanto precisato dalla giunta capitolina non potrà tenersi prima della prossima primavera.
La nuova sede dell’Atac all’Eur: 100 milioni impegnati nel 2009 per un palazzo ancora in costruzione.
L’ex Fiera di Roma: 120 i milioni spesi per una struttura ormai in disuso. Nove anni di immobilismo assoluto ed un’unica certezza: quella che , alla fine quelle strutture fatiscenti e deprezzate, per un ricavato decisamente più basso di quello sborsato dal comune, finiranno all’asta per non più di 80 milioni.
Le torri dell’Eur: Iniziate nel 2010 e destinate a Telecom, sono costate 120 milioni di euro.
L’aeroporto di Fiumicino: Con due miliardi di euro di spesa approvata su un progetto per complessivi 12,5 miliardi è il progetto più grande. I lavori sono stati fissati per decreto dal governo Letta l’8 agosto 2013. Il piano prevede la realizzazione di una quarta pista e a una seconda aerostazione sui terreni di Maccarese. Tuttavia la questione è più complessa di quanto sembri. I terreni in questione sono infatti in parte protetti in quanto riserva naturale. E questo ha scatenato una vera e propria battaglia politico legale, con gli ambientalisti e il sindaco di Fiumicino Esterino Montino contrari all’ampliamento del Leonardo Da Vinci. Nel frattempo però sono già partiti i sondaggi e le trivellazioni geologiche.
Alessia Rabbai
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