E ora il Comune di Roma si becca un’altra denuncia. Stavolta a chiamare in causa la prima cittadina è il Codacons – Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, a motivo dell’ultimo stupro che ha avuto per vittima una straniera senza fissa dimora alloggiata all’interno del parco di Villa Borghese. La donna, 57enne, secondo quanto da lei raccontato, sarebbe stata aggredita, violentata e derubata di circa 40 euro da un giovane straniero di 20 anni che poi si è dato alla fuga.
Un drammatico caso di violenza sessuale dopo l’altro – 3 solo nell’ultima settimana avvenuti, tra l’altro, in zone centrali della città – hanno fatto salire la Capitale alla ribalta delle cronache locali nazionali ed estere. Non bastavano i rifiuti sparsi dappertutto, che ingombrano persino i siti archeologici più frequentati dai turisti, non bastavano le strade dissestate chiuse o con vincoli assurdi di velocità oraria (da 10 a 30 hm/h), non basta il trasporto pubblico, penoso sia su ferro che su gomma con un numero imprecisato di corse soppresse ogni giorno senza preavviso. Non basta tutto il caos cui assistiamo e sottostiamo quotidianamente a fare della città più importante al mondo un biglietto da visita di cui chi vi abita si vergogna. Ora anche il susseguirsi di episodi di violenza sessuale in strada mette la sicurezza di cittadini e frequentatori in grave pericolo.
Il Codacons ha annunciato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma affinché siano accertate le responsabilità dell’amministrazione comunale in merito alla violenza sessuale subita dalla cittadina tedesca a Villa Borghese.
”Vogliamo si faccia luce sulla vigilanza nei parchi pubblici della capitale – spiega il presidente Carlo Rienzi – Troppe aree verdi come Villa Borghese versano in stato di totale abbandono, senza controlli e privi della presenza di forze dell’ordine, circostanza che alimenta reati di varia natura, dalle rapine allo stupro. Con il nostro esposto chiediamo alla magistratura di verificare se il Comune di Roma, nella persona del Sindaco, abbia responsabilità per quando accaduto, in relazione ad eventuali negligenze od omissioni sul fronte della sicurezza”.
Per risolvere l’emergenza scoppiata a Roma, il Codacons chiede a Comune e Prefetto di disporre pattuglie fisse delle forze dell’ordine nei parchi pubblici della capitale, al fine di evitare altre violenze.
E parla di “settembre nero per l’Italia” la sindaca Virginia Raggi, che guarda oltre il confine cittadino per elencare gli ultimi gravi episodi di violenza sessuale, accaduti in altre città e regioni, per invocare l’intervento dello Stato con leggi speciali:
“Quello che sta accadendo contro le donne è mostruoso, è un settembre nero per l’Italia. Penso alle ultime tragedie a Rimini, nella nostra città, a Lecce e oggi anche a Catania. È inaccettabile, bisogna agire ora. Il Governo intervenga subito anche con leggi speciali. Qui a Roma stiamo potenziando il nostro sistema di videosorveglianza con più telecamere: sono un deterrente. Servono più forze dell’ordine per presidiare capillarmente il territorio e in particolare le periferie. Di tutto questo ne parlerò domani al Comitato per l’ordine e la sicurezza convocato in Prefettura a Roma”.
A giudicare dalla lentezza con cui questa Amministrazione si muove anche nelle emergenze (vedi le disinfestazioni per i casi di Chikungunya: 7 settembre le disposizioni del ministero Salute, 13 settembre firma del sindaco sull’ordinanza che le dispone), qualche dubbio viene anche sul sistema di videocamere che dovrebbero rassicurarci. Ma, come si dice, Spes ultima dea….
A.B.
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