E’ di una donna italiana il cadavere completamente carbonizzato trovato stamattina intorno alle 7.30 nel parco delle Tre Fontane, in zona Eur a Roma. A dare l’allarme era stato un uomo che mentre faceva jogging ha visto che il corpo ancora bruciava tra le fiamme.
Maria Cristina Olivi, 49 anni, incensurata, abitava in zona e lavorava in una lavanderia. Nei pressi del corpo gli investigatori hanno trovato la borsa con i documenti ed è stata poi riconosciuta dal fratello. La donna viveva da sola. Secondo i primi accertamento della Procura di Roma sembra che la donna soffrisse di depressione. Una persona con un vissuto problematico ma nel suo passato non ci sarebbero tentativi di suicidio. Abitava a circa un chilometro dal luogo in cui è stata trovata morta e lavorava presso una lavanderia della zona. Secondo i primi accertamenti Olivi è morta nel parco e a confermare ciò il fatto che risulta bruciata tutta l’erba intorno al corpo. A poca distanza dalla salma gli inquirenti hanno individuato la borsa con all’interno i documenti. Domani il pm Vittorio Pilla affiderà l’incarico per effettuare l’autopsia. Ad un primo esame il corpo appare nella parte centrale completamente divorato dal fuoco che il che fa pensare che sia stato utilizzato un ingente quantitativo di liquido infiammabile.
Nello stesso parco lo scorso novembre 2017 era stato rinvenuto in pieno giorno il cadavere di un transessuale romeno che presentava una profonda ferita al torace. A dare l’allarme allora fu un passante che, pensando a un malore, aveva richiesto l’intervento del 118. Questo episodio ed altri precedenti, accaduti in zona, avevano fatto pensare in un primo momento che la morte di questa mattina potesse configurarsi nell’ambito del mercato del sesso, molto fiorente nel cosiddetto “pentagono” dell’Eur , quartiere bene dove i residenti hanno più volte manifestato intolleranza per una compravendita che arriva subito fuori dai cancelli delle abitazioni. E’ l’area preferita per chi cerca prestazioni a pagamento con transessuali, particolarmente attivi intorno al Fungo. E poi su viale Europa e viale Umberto Tupini, il via vai di clienti è continuo. Il 32esimo quartiere della Capitale popolato di uffici come di splendide residenze, offre anche di giorno e anche sulle strade più trafficate una mercanzia variegata che non si vergogna di mostrare le proprie grazie anche alla luce del giorno e anche sulle strade più trafficate. La sera, poi, si accendono i falò che servono a scaldare chi del proprio corpo fa un mezzo di guadagno.
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