Il parco tra la Cassia e Via Trionfale, un “rilevante corridoio naturalistico”, è abbandonato a se stesso. Ci hanno trovato perfino due anziani morti tra i rovi.
Le guide turistiche lo descrivono come “un rilevante corridoio naturalistico tra i confini urbanizzati a nord della città ed il grande sistema Veio–Cesano”. Un’immensa area verde, con un paesaggio vegetale e una fauna variegata, che si estende tra i quartieri sorti a est lungo la via Cassia e la via Trionfale a ovest. Peccato che oggi sia diventata una distesa dimenticata a rischio d’erosione.
Il Parco romano dell’Insugherata sta soffrendo d’incuria. L’illuminazione è carente in diversi punti, le deiezioni canine sui sentieri fanno ormai parte della visuale, i profumi della natura si confondono con l’olezzo negli anfratti, erba secca e mucchi di rifiuti che non si riescono a contare si aggiungono alla lista che descrive lo stato in cui versa da tempo.
Gli immigrati stranieri lo trovano parecchio confortevole: hanno costruito mini capanne all’interno che usano come loro residenze di fortuna. La sorveglianza è un miraggio e l’abbandono è sotto gli occhi di residenti e non. Alcuni mesi fa, proprio qui sono stati ritrovati i corpi senza vita di due anziani nascosti dalle sterpaglie ad altezza umana, probabilmente scivolati e non notati subito.
Al paesaggio evergreen dell’Insugherata si è sostituito il degrado: mucchi di immondizia al posto di strade di accesso e percorsi attrezzati che renderebbero, senza dubbio, fruibile questo grande polmone verde. Uno scempio per il quartiere Ottavia, a due passi, che potrebbe essere collegato da una pista ciclabile rimasta ad oggi un sogno perso nei meandri del rimpallo di competenze istituzionali, lo scotto che il parco sta pagando da mesi.
Mancano punti di accesso sfruttabili e aree gioco per i più piccoli. Uno spreco non riuscire a restituirlo in tutta la sua bellezza ai cittadini e ai tanti ragazzi dei quartieri limitrofi costretti a riunirsi in parcheggi asfaltati anche solo per giocare a pallone”, commentano i residenti. La fitta vegetazione presente unita alla sporcizia, distribuita un po’ dappertutto e all’accesso praticamente inesistente sono questioni che andrebbero risolte da subito con rigore”, dice Fabrizio Sodini. Anche perché la riserva – aggiunge Alessio D’Apice – è un patrimonio inestimabile per Roma e ogni quartiere che tocca è ad oggi sensibile a situazioni legate ai temi della percorribilità, pulizia e sicurezza. Servono con urgenza interventi repentini”.
Mancano punti di accesso sfruttabili e aree gioco per i più piccoli. Uno spreco non riuscire a restituirlo in tutta la sua bellezza ai cittadini e ai tanti ragazzi dei quartieri limitrofi costretti a riunirsi in parcheggi asfaltati anche solo per giocare a pallone”, commentano i residenti.
La fitta vegetazione presente unita alla sporcizia, distribuita un po’ dappertutto e all’accesso praticamente inesistente sono questioni che andrebbero risolte da subito con rigore”, dice Fabrizio Sodini.
Anche perché la riserva – aggiunge Alessio D’Apice – è un patrimonio inestimabile per Roma e ogni quartiere che tocca è ad oggi sensibile a situazioni legate ai temi della percorribilità, pulizia e sicurezza. Servono con urgenza interventi repentini”.
Valentina Conti
Valentina Conti, romana, classe ’78, giornalista professionista. Scrive sul quotidiano Il Tempo. Una laurea con lode in Scienze della Comunicazione vecchio ordinamento (per intenderci, quando ancora non era nota ed era davvero una laurea…), con una tesi sperimentale mediatica in storia contemporanea sui giovani in politica fra il 1977 e l’89 (che oggi non sono più giovani e in politica ci sono lo stesso). Varie collaborazioni con diversi quotidiani e free press come Libero, Leggo, La Notizia, Epolis, settimanali di politica e cultura, mensili, testate online, fra cui la rivista “Nuove civiltà delle macchine” della Rai. Si occupa, prevalentemente, di cronaca e politica. Vincitrice della prima edizione del Premio giornalistico “Angelo Maria Palmieri” con un articolo pubblicato sul quotidiano Libero sui ‘sequestri di Stato’. Autrice di numerosi studi sulla politica nazionale letti in chiave storica. Addetta stampa di professione, ha lavorato oltre otto anni come ufficio stampa in Regione Lazio; si occupa della gestione di uffici stampa privati nei settori sanità, sociale, politica e altre tematiche.
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