Da allora tanta acqua, in senso reale e figurato, è passata sotto i ponti ed ha lambito le sponde del circolo che in una cosa sola è rimasto immutato: nella sua, chiamiamola così, misoginia riguardo agli associati. Tutta colpa dell’articolo 4 dello Statuto dove al punto a) che riguarda i soci effettivi si legge “sono persone di sesso maschile che hanno compiuto i diciotto anni”.
Discorso diverso per i soci ‘aderenti’ – juniores o frequentatori, in congedo o soci per meriti sportivi – che godono soltanto dei diritti di utilizzo della sede e degli impianti sociali.
E le socie per meriti sportivi, come Federica Pellegrini (nuoto), Flavia Pennetta (tennis), Josefa Idem (canoa), Caterina Banti (vela) e Simona Quadarella (nuoto)? Anche a loro era destinato esclusivamente l’accesso alla lussuosa piscina di 33 metri.
Ed eccoci arrivati alla svolta epocale: finalmente, pochi giorni fa, l’assemblea dei soci ha votato sì alla modifica dello statuto per permettere l’accesso alle donne. Un’assemblea dibattuta lungamente, visto che la decisione è trapelata solo in tardissima serata. Ora, però, dopo la ratifica di quanto deliberato con 237 voti favorevoli e 150 contrari degli irriducibili ‘solo per uomini’ – a opporsi all’ingresso delle donne non solo soci storici, e maturi, ma anche alcuni giovani che hanno sottolineato come “il regolamento interno non ha nulla a che vedere con i diritti”- anche le donne potranno avere effettivamente accesso a uno dei circoli di più antica tradizione della Capitale.
L’assemblea, da statuto, avrebbe dovuto tenersi entro la fine di marzo (uno dei due appuntamenti annuali, l’altro è a novembre), ma si era deciso di posticiparla alla prima settimana di aprile perché per nominare Matteo Berrettini socio onorario – il primo punto all’ordine del giorno dell’assemblea – si sarebbe atteso il suo rientro da Miami. Il tennista romano, però, non solo non ha giocato in Florida ma è stato anche operato a una mano. Lunedì sera si è inaspettatamente presentato all’assemblea, sorpresa ovviamente molto gradita dai partecipanti. Dopo l’approvazione del bilancio consuntivo, si è passato al punto più importante, che era già stato affrontato in una pre-assemblea tenutasi al circolo nella serata di domenica, e in cui il presidente onorario (nonché presidente del Coni) Giovanni Malagò aveva fatto intendere che questa modifica dello statuto sarebbe stato il caso di farla già prima. Ci si è comunque arrivati.
A.B.
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