Uno studente di 16 anni si è gettato durante la ricreazione da una finestra del terzo piano. La vicenda è avvenuta mercoledì mattina all’istituto tecnico che frequenta nella capitale, in zona Marconi. È finito su un’auto, una microcar, parcheggiata sotto l’edificio, nel cortile interno della scuola, che ha parzialmente attutito la caduta.
Sul posto è intervenuto subito il 118 che lo ha trasportato in codice rosso al San Camillo. Il ragazzo ha le caviglie fratturate, ma non è grave. “Non ne poteva più di essere deriso perché era gay ed era stanco dell’atteggiamento di suo padre, che a volte si comportava in modo violento perché non accettava la sua omosessualità”, hanno raccontato gli amici agli investigatori. E per questo motivo lo studente avrebbe tentato il suicidio.
Sulla vicenda del tentativo di suicidio del minore a Roma, fortunatamente sopravvissuto al terribile gesto, il Garante per la privacy ha rivolto un appello ai media, alle forze di polizia e agli operatori sanitari. Ovvero che si astengano dal fornire informazioni e dal riportare dettagli eccessivi, che possano rendere identificabile il ragazzo e ledere la sua riservatezza.
Pur nel legittimo esercizio del diritto di cronaca, riguardo a fatti che destano allarme sociale e richiamano giustamente l’attenzione dell’opinione pubblica, è necessario tenere sempre presente che il libero sviluppo della personalità e la salvaguardia della dignità del minore devono considerarsi sempre come prioritari.
F.B.
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