E’ impressionante il numero di incidenti sulle strade a Roma. Decine di vittime solo nei primi mesi del 2018: “Già a marzo abbiamo raggiunto il numero totale di morti di Parigi o Berlino, che nell’anno non superano un numero tra i 30 e i 40”, denuncia Enrico Stefano, presidente della Commissione Mobilità capitolina che ieri si è riunita per affrontare il tema della sicurezza stradale insieme a Polizia locale, Agenzia della mobilità, Municipi e Consulta cittadina per la sicurezza stradale.
Secondo i dati del ministero dell’Interno c’è stata una diminuzione degli incidenti senza feriti, a fronte però di un +12% di incidenti con feriti e un +20% mortali. I Vigili capitolini sono “in attesa di conoscere esattamente su quali attraversamenti pedonali e zone dell’Urbe è necessario porre più attenzione rendendoli più visibili anche di notte, spostando pattuglie e attività togliendole dal contrasto alla sosta selvaggia e altri servizi per alcune ore del giorno in alcune decine di zone, come le uscite dalle metro nell’ora di punta”. Finora il corpo di Polizia locale ha individuato un totale di 36 tratte stradali ad alto scorrimento “che è come se fossero autostrade urbane, da alcuni tratti di via dei Monti Tiburtini a quasi tutta via Cristoforo Colombo: le sottoporremo al prefetto, per poterle dotare di velox fissi, in modo da ridurre la velocità di scorrimento”.
La velocità elevata, superiore ai limiti di sicurezza, dei veicoli in circolazione, in particolare sulle consolari a più corsie, è la causa principale dei gravi incidenti cittadini. Una ventina gli autovelox mobili, insufficienti per il corpo di Polizia locale che in attesa di averne di nuovi suggerisce di prenderli a noleggio.
Con un incidenza così elevata – preoccupante – dei morti sulle strade, per il presidente della Commissione Mobilità e consigliere in quota Cinque Stelle, le linee di intervento possibili sono diverse: “Si può fare per esempio un discorso con la Polizia locale per la riduzione della velocità delle automobili aumentando i controlli, ma anche intervenire sulla cultura e sull’informazione già nelle scuole. Su questo sta facendo un lavoro importante la Consulta cittadina, ma anche il percorso che stiamo portando avanti con il dipartimento”.
Il fatto è che sulle strade della Capitale ogni giorno circola un numero spropositato di auto: Roma è la città con il rapporto auto/abitanti più elevato: 71 vetture ogni 100 cittadini. L’obiettivo principale potrebbe diventare quello del rilancio del trasporto pubblico per disincentivare le persone all’utilizzo del proprio mezzo. “Finché a Roma gireranno due milioni di macchine – evidenzia Stefano – il problema si risolverà sempre parzialmente”. Ma il problema vero, di difficile soluzione, è la vetustà del parco in dotazione all’Azienda per il trasporto urbano che, a fronte delle numerose vetture andate a fuoco o sabotate dal 2016, ha ricevuto solo 150 nuovi mezzi comprati grazie ai fondi per il Giubileo straordinario del 2015.
Il caos di Roma è sottoposto ad un monitoraggio continuo da parte del Condacons, l’associazione dalla parte del consumatore. Sull’emergenza strade insanguinate e sugli incidenti mortali – 40 fino a ieri, 42 questa mattina – rileva che “sul fronte della viabilità Roma è una giungla dove regna l’anarchia più totale: limiti di velocità costantemente ignorati e sulle principali arterie auto sfrecciano a velocità sostenute. L’uso del telefonino alla guida è un malcostume diffuso nella Capitale e raramente viene punito; la sosta selvaggia, poi, incrementa i problemi al traffico alimentando i sinistri. Per non parlare delle strisce pedonali, spesso invisibili e alla base di investimenti a volte mortali, o delle buche sull’asfalto, che fanno crescere in modo pauroso il numero di incidenti a Roma”, osserva il presidente Carlo Rienzi. Ma non è tutto, ad aggravare un quadro di per sé e preoccupante, “i controlli sulle strade da parte dei vigili urbani sono assolutamente insufficienti, e proprio la carenza di controlli riduce la sicurezza stradale portando gli automobilisti a violare in modo sistematico il codice della strada”. Cosa si può fare, dunque? “L’unica soluzione per ridurre il record di morti sull’asfalto della capitale – prosegue Rienzi – è spostare i vigili dagli uffici alla strada, incrementando il numero di contravvenzioni e l’attività di vigilanza. In tal senso presenteremo una istanza d’accesso al Comune per conoscere i turni della Polizia Municipale e il numero di agenti assegnati al controllo delle strade”.
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