“Infondatezza della notizia di reato. Con queste parole il Tribunale di Roma ha cancellato più di un anno di schizzi di fango, ricostruzioni fantasiose e insulti perché avevo nominato Salvatore Romeo a capo della mia segreteria politica”. Lo annuncia la sindaca di Roma Virginia Raggi postando su Facebook la decisione del Tribunale di Roma – sezione giudice per le indagini preliminari – in cui si “dispone l’archiviazione del procedimento per infondatezza della notizia di reato”. Il gip Annalisa Marzano ha archiviato anche la posizione di Salvatore Romeo, indagato con Raggi per l’ipotesi di concorso di abuso d’ufficio in relazione alla nomina quale responsabile della sua segreteria politica con un aumento di stipendio da 39mila euro da dipendente del Dipartimento Partecipate a 110mila euro, poi ridotti a 93mila a seguito dei rilievi Anac. Una nomina che, a parere del procuratore aggiunto Paolo Ielo e del pm Francesco Dall’Olio, che lo scorso 28 settembre avevano sollecitato l’archiviazione di questo filone di inchiesta, era comunque illegittima perché legata a un errato iter procedurale senza però che a carico della sindaca si ravvisasse il dolo. La stipula di una serie di polizze, nelle quali Romeo aveva indicato Virginia Raggi quale beneficiaria in caso di morte del titolare, non era stata valutata come elemento di reato, ma per gli investigatori la scelta di Romeo come capo della segreteria politica della sindaca si poteva spiegare anche con l’esistenza di un rapporto di amicizia e di vicinanza politica che legava i due, militanti dei Cinque Stelle della prima ora.
Nel nominare Salvatore Romeo a capo della sua segreteria politica, Virginia Raggi “si è mossa lungo il solco già tracciato dai precedenti orientamenti dell’amministrazione capitolina: ricorsa alla collocazione in aspettativa del dipendente comunale, instaurando un nuovo contratto di lavoro subordinato a tempo determinato e di ‘collaborazione’ con una retribuzione parametrata a quella dirigenziale, nel genuino convincimento di non violare alcun dettato normativo”, scrive il gip nel decreto di archiviazione. Il giudice ricorda che prima di nominare Romeo il sindaco ha acquisito i pareri favorevoli dell’avvocatura capitolina, in data 1 luglio 2016, e dell’Anac, il 31 agosto 2016, relativi alla corretta interpretazione dell’articolo 90 del Tuel (il testo unico degli enti locali, ndr), quello che estende ai dipendenti dell’ente la possibilità di rivestire l’incarico di addetti allo staff del Sindaco, con la contestuale collocazione degli stessi in aspettativa senza stipendio.
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