Salah, mattatore con una doppietta alla Juve
Le semifinali di andata della Coppa Italia 2014/15 sono andate in archivio con risultati che privilegiano chiaramente le due formazioni impegnate in trasferta: Napoli e Fiorentina. I partenopei hanno strappato un ottimo 1-1 all’Olimpico contro una pur buona Lazio, mentre i viola hanno espugnato con pieno merito uno Stadium che non conosceva l’onta della sconfitta da quasi due anni ( lo 0-2 incassato dal Bayern nei quarti della Champions di aprile 2013 l’ultima battuta d’arresto in assoluto, l’1-2 subito dalla Sampdoria nel gennaio dello stesso anno l’ultima batosta tra i confini nazionali).
Intensa, anche se condizionata dalla pioggia battente, soprattutto nella ripresa con il terreno zuppo, la gara di Roma con una Lazio molto più aggressiva e decisa a far valere il vantaggio del fattore campo, a fronte di un Napoli anche troppo attendista. Gli uomini di Pioli hanno iniziato molto forte prendendo rapidamente il controllo delle operazioni in mezzo al campo e creando numerose occasioni frutto, soprattutto, delle percussioni sulla corsia di sinistra di Candreva, mentre sul lato opposto, un pò appannato nei primi 45′ Felipe Anderson (crescerà, e molto, nella ripresa)anche se autore dell’assist del vantaggio, era la squadra biancoceleste nel suo complesso a tentare ripetutamente il pertugio giusto. Il Napoli si faceva vedere solo con sporadiche ripartenze, ma i crismi della grande pericolosità, quando la sfera transitava tra i piedi di Higuaìn, c’erano tutti. Di Klose, al 33′, la rete del vantaggio laziale, sempre del tedesco le altre due migliori occasioni della prima frazione (un palo in apertura di match e una paratissima di Andujar cui seguiva un salvataggio sulla linea di Britos su botta a colpo sicuro di Anderson), ma il tedesco dimostra di non essere più chirurgico come un tempo.
Lazio-Napoli: spettacolo e ruvidezze sotto la pioggia
Nel secondo tempo, riaffioravano quei limiti di personalità che la Lazio sembrava essersi messa alle spalle: la squadra arretrava sensibilmente il baricentro, ne approfittava il Napoli che, pur meno “rotondo” da vedere rispetto ai padroni di casa, affidandosi spesso al lancio lungo per catturare seconde palle, attaccava rabbiosamente in cerca del pari. Lo sfiorava in avvio con una traversa di David Lòpez e una conclusione di Gabbiadini su cui Berisha compiva il miracolo. Lo agguantava meritatamente con Gabbiadini, autore del più comodo degli appoggi con la porta spalancata, servito da un eccellente Higuaìn.
La partita proseguiva all’insegna dei continui rovesciamenti di fronte, pur se nei limiti imposti da un campo divenuto pesantissimo che non favoriva di certo lo scorrere del pallone. Rovescio della medaglia: la gara s’incattiviva parecchio. Un paio di entrate da arancio su Klose scaldavano gli animi. Una di queste lasciava l’ariete tedesco a terra per due minuti. La scaltrezza del Napoli stava nel distribuire randellate (e relativi gialli) tra più uomini.
L’1-1 pone il Napoli in una posizione di chiaro vantaggio ma, vista la permeabilità difensiva partenopea abbinata alla propensione al gol della Lazio, lascia ancora aperti i giochi per il ritorno in programma l’8 aprile al S. Paolo.
Ben altro film, invece, quello andato in scena ieri sera allo Stadium dove una Juve, pur ampiamente rimaneggiata e schierata con un inconsueto 4-3-3 con l’inedito tridente Pepe-Llorente-Coman, è stata a lungo stordita dal maggior palleggio di una Fiorentina che si conferma la squadra del momento. I molti infortuni accusati dai viola non hanno condizionato affatto il rendimento dei gigliati e, per paradosso, l’indisponibilità di Babacar (oltre a quella atavica di Pepito Rossi che, ormai, non fa più notizia) ha offerto le luci della ribalta al giovane 22enne egiziano Mohamed Salah, autore di entrambe le reti toscane. Una più bella dell’altra, peraltro. La prima frutto di una volata lunga ben 75 metri! Ma molte altre sono state le occasioni fallite d’un soffio dagli ospiti. La Juve non è stata, comunque, a guardare e, nei limiti del possibile, ha anche tentato di rispondere ma Marchisio, Morata (subentrato nella ripresa a Llorente) e Pereyra andavano vicini alla seconda segnatura, ma vuoi l’imprecisione vuoi un Neto che sarà pure sul piede di partenza ma è ben più che una semplice alternativa all’infortunato (l’ennesimo) Tatarusanu impedivano un pareggio che, tutto sommato, non sarebbe stato specchio fedele di quanto visto in campo. Di Llorente, di testa, il gol del momentaneo pareggio juventino. Adesso, per la Juve la strada della finale comincia a somigliare a un tappone pirenaico del Tour. E replicare la qualificazione ottenuta in terra toscana lo scorso anno in Europa League, dove pure l’1-1 di Torino avvantaggiava i viola, sarà decisamente arduo.
La copertina la merita senz’altro Salah, al suo sesto timbro in sole sette gare in poco più di un mese in Italia. Il nostro calcio ha trovvato un nuovo protagonista. Inaspettato. Ma di grandissimo livello. E a Roma, sponda giallorossa, in molti si stanno ancora chiedendo come sia stato possibile preferirgli Doumbia.
Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *
Salva il mio nome, email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento.
Δ
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
© Copyright 2020 - Scelgo News - Direttore Vincenzo Cirillo - numero di registrazione n. 313 del 27-10-2011 | P.iva 14091371006 | Privacy Policy