Tutti possiamo avere nel nostro stile alimentare aspetti peculiari. Ma quando questi elementi divengono tali da compromettere la qualità della nostra vita e dei nostri rapporti sociali dobbiamo pensare ad un problema alimentare vero e proprio. I disturbi del comportamento alimentare, ovvero quei disagi caratterizzati da un alterato rapporto con il cibo e con il proprio corpo, vuoi per problemi organici vuoi per disagi di natura psicologica, rappresentano oggi un fenomeno sanitario sempre più diffuso.
Per far fronte a questa problematica, che colpisce una fascia della popolazione sempre più giovane (tra i 12 e i 25 anni) il ministero della Salute scende in campo con un percorso specifico, un vero e proprio ‘codice lilla’, per aiutare gli operatori sanitari ad accogliere i pazienti in pronto soccorso e avviarne da subito il giusto iter terapeutico. Ma anche con raccomandazioni specifiche ai familiari per renderli consapevoli delle forme di disagio, soprattutto iniziale e a volte nascosto, dei loro parenti, che può sfociare in gravi problemi sanitari. Su questi temi, infatti, un tavolo di lavoro specifico coordinato dal ministero della Salute ha elaborato le ‘Raccomandazioni per interventi in pronto soccorso per un Codice lilla’ e le ‘Raccomandazioni per i familiari’.
“La redazione dei documenti – si legge in una nota – è stata fortemente sollecitata sia dalle associazioni dei familiari sia dagli operatori sanitari, che necessitano di strumenti pratici in una tematica in cui ancora oggi, purtroppo, esiste una estrema disomogeneità di cura e trattamento sull’intero territorio nazionale”.
Il documento ‘Interventi per l’accoglienza, il triage, la valutazione ed il trattamento del paziente con disturbi della nutrizione e dell’alimentazione – Raccomandazioni in pronto soccorso per un Codice lilla’, è stato redatto “con taglio operativo per gli operatori del settore sanitario che si trovano, in pronto soccorso, a dover svolgere funzioni di triage, accoglienza, valutazione e trattamento di pazienti con disturbi alimentari.
Le ‘Raccomandazioni per i familiari’, invece, “intendono aiutare i familiari di pazienti, fornendo loro delle prime risposte su come riconoscere i sintomi dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione e aiutandoli a comprenderne la natura e a fornire un supporto pratico, soprattutto per la gestione dei pasti”.
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