“Il premier ha firmato i nuovi #Lea e il Nomenclatore delle protesi: passaggio storico per la #sanità italiana“. Così il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, ieri sera su Twitter, commentando la firma del Dpcm in materia da parte del premier Paolo Gentiloni, ancora ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma dopo l’intervento di angioplastica.
Sempre sul social network, con tanto di foto del decreto firmato, lo aveva annunciato il portavoce del premier, Filippo Sensi: “Firmato da Paolo Gentiloni oggi il Dpcm sui #Lea, Livelli Essenziali Assistenza #SSN”.
E’ una grande vittoria, attesa da ben 15 anni, quella che riguarda i livelli essenziali di assistenza, perché – come osserva il senatore Cesare Curzi, Presidente dell’Osservatorio Sanità e Salute: “Mette in ordine una serie di patologie che da troppo tempo attendevano la fissazione di criteri e l’indicazione delle misure da adottare. È importante, perché conferma l’esigenza di un Ministero della Salute che sappia comprendere le esigenze dei cittadini e che abbia come obiettivo la loro salute dei cittadini”.
“I nuovi LEA sono un passo avanti importantissimo e riconoscono come essenziali le cure più moderne, la diagnostica ad alta tecnologia, i presidi per migliorare la qualità della vita. Sono soddisfatto da Sottosegretario alla Salute, ma lo sono anche da presidente della Fondazione italiana per l’autismo e da papà: finalmente, come previsto dalla legge 134, la prima legge sull’autismo, introdotta dal Governo Renzi, questo disturbo viene inserito nei Lea con vantaggi importantissimi per chi è affetto da questa disabilità e per le famiglie che vivono questa condizione”. Ha commentato così sul suo blog Davide Faraone. In “una parola – ha aggiunto – i livelli di assistenza entrano, finalmente, nel terzo millennio”. Anche se ha tenuto a precisare che “indubbiamente ci sono temi appena introdotti, provvedimenti perfettibili. Per questo sarà fondamentale il confronto con famiglie, operatori, associazioni. E così faremo: i Lea sono modificabili in base alle nuove esigenze che si verranno a creare e ai bisogni dei cittadini”.
Lea
Abbiamo atteso 15 anni, ma non dovremo attenderne altrettanti, assicura il ministro Lorenzin: “La Commissione nazionale – sottolinea – avrà il compito di monitorarne costantemente il contenuto dei Lea, escludendo prestazioni, servizi o attività che divengano obsoleti e valutando di erogare a carico del Servizio sanitario nazionale trattamenti che, nel tempo, si dimostrino innovativi o efficaci per la cura dei pazienti”. Lo stanziamento previsto, ha ricordato il ministro della Salute, è pari a 800 milioni. I nuovi Lea, “dopo 15 anni – ha ribadito il ministro – rappresentano un passaggio storico per la sanità italiana”.
Cosa sono i Lea e come si ‘misurano’ I Lea (Livelli essenziali di assistenza) sono le prestazioni e i servizi che il Servizio sanitario nazionale deve garantire a tutti i cittadini, con le risorse pubbliche, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket). Per monitorare l’erogazione dei Lea, in condizioni di appropriatezza ed efficienza e compatibilmente con le risorse disponibili, presso il Ministero della salute è stato istituito il “Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza”.
Ogni anno il Comitato predispone un questionario per la valutazione del raggiungimento degli adempimenti. E’ la cosiddetta Griglia Lea, basata su 31 indicatori (dall’assistenza ospedaliera alle liste di attesa, dal controllo della spesa farmaceutica ai dispositivi medici) raggruppati in tre grandi aree: assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro (vaccinazioni, screening, prevenzione nei luoghi di lavoro, tutela degli alimenti, sanità veterinaria, etc.); assistenza distrettuale (assistenza farmaceutica, specialistica e diagnostica ambulatoriale, servizi domiciliari ad anziani e malati gravi, consultori, strutture residenziali e semiresidenziali); assistenza ospedaliera, valutata in base al tasso di ricovero e sulla base di una serie di indicatori di appropriatezza. Quest’anno è stato aggiunto un nuovo indicatore sugli stili di vita (obesità, fumo, etc).
Le più importanti novità per il 2017
I compiti del Dpcm che riformerà il Servizio Sanitario Nazionale sono quelli di: aggiornare l’elenco delle prestazioni garantite; fare chiarezza in materia di cure ospedaliere e di ambulatorio; introdurre nuovi vaccini; allargare l’elenco delle malattie croniche e rare coperte dal Servizio Sanitario. Oltre a ciò, la riforma introdurrà la cosiddetta formula “reflex”: ossia quando vi saranno due accertamenti, il secondo verrà eseguito soltanto se l’esito del primo lo richiederà.
Le nuove malattie assicurate. Alle malattie croniche e rare il cui trattamento è già coperto dal SSN , sono 6: la broncopneumopatia cronica ostruttiva; il rene policistico autosomico dominante; l’osteomielite cronica, l’endometriosi, le malattie renali croniche, la sindrome da talidomide.
Contestualmente, però, sarà diminuito l’elenco delle prestazioni associate alla diffusa ipertensione, quando questa non comporta danni d’organo.
La lista delle malattie rare, invece, verrà riscritta completamente grazie all’aggiunta di 110 nuove patologie tra cui la sarcoidosi e la sclerosi sistemica progressiva.
I Vaccini. Il Piano Nazionale Vaccini 2016-2018, confermato dal disegno di Legge di Stabilità 2017, prevede tra gli altri l’inserimento dell’anti papilloma (anche per i maschi), dell’anti pneumococco e dell’anti meningococco all’interno dei nuovi Lea.
Assistenza ospedaliera: come cambia? Vengono garantite le prestazioni assistenziali ordinarie in caso di patologie acute richiedenti assistenza medica prolungata, osservazione medico-infermieristica per 24 ore e immediata accessibilità alle prestazioni. Tra le altre, rientrano nelle prestazioni garantite: la terapia del dolore, le cure palliative, la diagnosi precoce della sordità neonatale.
Si procederà comunque al cosiddetto “delisting” delle cure e delle prestazioni meno urgenti, ossia del passaggio delle stesse dal ricovero ospedaliero all’ambulatorio.
In caso di gravidanza, sono incluse nei nuovi Lea, oltre alle visite periodiche ostetrico-ginecologiche, i corsi gratuiti di accompagnamento alla nascita e l’assistenza in puerperio. Saranno poi escluse dal ticket tutte le prestazioni necessarie a monitorare la gravidanza in caso di minaccia di aborto. Inoltre è rilevante l’inclusione della procreazione medicalmente assistita, anche eterologa.
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