Un miliardo di euro fra multe abbuonate e tagli alla spesa pubblica congelati. È questa l’entità del tesoretto che si troveranno in cassa le Città metropolitane grazie a un decreto varato ieri dal governo Renzi.
Le sanzioni revocate, per un totale di circa 400 milioni di euro, erano state comminate a otto Città metropolitane su dieci per aver sforato i termini del patto di stabilità nel 2015. I nuovi enti territoriali, nati dalle ceneri delle province di Roma, Milano, Torino, Napoli, Genova, Reggio Calabria, Bari, Firenze, Bologna e Venezia, sono presieduti dai sindaci dei capoluoghi, quattro dei quali appena insediati dopo le elezioni concluse domenica scorsa (mentre a Bologna è stato rieletto Virginio Merola). Prevedendo di mettere in atto la riforma Delrio, con cui i nuovi enti avrebbero trasferito competenze e dipendenti alle altre amministrazioni dello Stato, il governo aveva tagliato un miliardo di euro di finanziamenti. Ma l’iter della riforma è stato più lento del previsto, e le città metropolitane si sono ritrovate meno soldi per pagare un numero di dipendenti praticamente uguale.
Solo Firenze e Bologna non hanno sforato il bilancio, e quindi non hanno subito sanzioni da annullare. Delle altre otto, la maglia nera spetta a Roma, oltre 100 milioni di euro condonati, seguita da Napoli e Torino, intorno a quota 70, e Milano, con circa 40.
Al condono da 400 milioni si aggiunge il congelamento di tagli per altri 600 milioni: si sarebbero dovuti applicare in occasione del passaggio di consegne fra Province e Città metropolitane, se ne riparlerà quando gli organici delle ex Province rientreranno nei termini della riforma.
Per quanto riguarda la Sicilia, il Governo ha deciso di fornire alla Regione altri 500 milioni di euro e di modificare il regime di compartecipazione Irpef in cambio di misure di riduzione della spesa e di risanamento del bilancio. “Le risorse che le spettano” – ha spiegato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano – “arriveranno sia per quest’anno che per gli anni a venire”. “Era un impegno che avevo assunto il 26 maggio, a Palermo, all’Assemblea dei sindaci”, continua Alfano. “Impegno mantenuto”.
F.M.R.
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