Il quattro marzo, sette italiani su dieci, hanno chiesto che la guida del Paese passasse nelle mani di Cinquestelle e Lega riconoscendo ai primi il ruolo di maggioranza relativa e al secondo la leadership della maggioranza di centrodestra uscita vincitrice dalle urne. Un voto ed una indicazione chiara. Di svolta. Fin qui le valutazioni sugli esiti della consultazione. Ma come tutti sapevano e sanno parte ora la trattativa più difficile, una trattativa è bene ricordarlo, da portare peraltro avanti in presenza di un Pd, il grande sconfitto, che con le dimissioni di Matteo Renzi ed il subentro in qualità di reggente di Martina, resta seriamente a rischio implosione.
Detto questo bisogna aggiungere che un Parlamento ora c’è, perché malgrado il Rosatellum, il voto ha comunque eletto deputati e senatori che dovranno scegliersi un presidente per la Camera ed uno per il Senato. Ed è questo il primo appuntamento al quale si dovrà dare una risposta tramite un accordo che starebbe già maturando con il riconoscimento di un uomo di Di Maio a Palazzo Madama ed un uomo della Lega in rappresentanza dell’intero centrodestra a Montecitorio.
Su questo aspetto squisitamente istituzionale sembrano esserci pochi dubbi. Il Parlamento, come peraltro ricordato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dovrà entrare nel pieno della sua funzionalità “nell’interesse di tutti e dell’unità della nazione”. Poi, ci si porrà la questione tutt’altro che semplice dellla costituzione di una maggioranza parlamentare e di un esecutivo che oggi tutti gli interessati affrontano con schermaglie e diplomazia segreta.
Dopo l’appello ai dem di Berlusconi, Salvini dice no ad un governo “con chi è stato bocciato dal voto”. “Non ci hanno votato per far tornare Renzi”, replica al leader di Forza Italia in attesa del vertice che si terrà questa sera a Palazzo Grazioli. Il leader della Lega, oggi al suo ultimo intervento all’Europarlamento, ribadisce che “se dovesse servire ignoreremo il tetto 3%”. Riguardo alla moneta unica, per Salvini “l’euro resta moneta sbagliata. Stiamo lavorando a piano B”.
Un governo con M5S? Alla domanda dei giornalisti in conferenza stampa Salvini risponde sottolineando la differenza dei loro programmi: “I programmi sono molto diversi, ha vinto la coalizione di centrodestra, non è autosufficiente alla Camera e al Senato, ma sicuramente non posso allearmi con chi ha male governato negli ultimi anni, quindi ipotesi di governi che prevedano Renzi e Boschi o Gentiloni sono inimmaginabil. Il nostro obiettivo è quello di un governo di centrodestra, con un programma di centrodestra, e poi chi vivrà vedrà”, ha precisato.
Come ha sottolineato anche il ministro dell’Agricoltura annunciando una guida di partito a massima collegialità e sfida Lega-M5s: “Chi ha vinto non ha più alibi, adesso deve governare”.
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