Il segretario del Carroccio, Matteo Salvini
“Le hanno provate tutte per non farci riempire la piazza, ma non ci sono riusciti. Dagli sfigati, centri sociali e occupa chiese. Ma la risposta siete voi”. Matteo Salvini, segretario federale della Lega e organizzatore della manifestazione che si e’ svolta questo pomeriggio a piazza del Popolo, e’ felice davanti ad una piazza stracolma di gente.
“Siamo qua perche’ vogliamo un’Italia non migliore, ma quantomeno uguale a quella che ci hanno consegnato i nostri padri”, ha detto specificando che l’accordo che cerca e’ con i sessantamilioni di persone che popolano il Paese.
C’erano i giovani di Forza Italia, Giorgia Meloni con il gruppo FdI, i militanti di Casa Pound. C’era anche Flavio Tosi, il sindaco ribelle della Lega, presente ma non sul palco, accompagnato da una delegazione del Veneto. Anche il senatur, Umberto Bossi, era in piazza: “Non bisogna abbandonare ne’ Berlusconi ne’ Tosi”, ha consigliato il vecchio segretario della Lega Nord.
La manifestazione voleva essere una dimostrazione contro il governo Renzi. Motivo per cui e’ stata l’occasione per toccare tutti i temi di attualita’ che giacciono sul tavolo ancora in brutta copia. Il problema del nomadi: “Nella nostra Italia non c’e’ spazio per i loro campi. Non puoi campare alle spalle degli italiani, vai a fare il rom da qualche altra parte”‘ ha detto Salvini. Il fenomeno della prostituzione sulle strade e il signor Ignazio Marino che vuole un quartiere dedicato:” La togli dalle strade, la regolamenti e la tassi” e’ la ricetta del Matteo del Nord. Poi i Maro’ da tre anni trattenuti in India, gli asili nido che dovrebbero essere gratuiti fino ai due anni di eta’ per invogliare gli italiani a fare figli: ” Un Paese che non fa figli, siamo tornati indietro di 150 anni, e’ un Paese in regressione”‘ ha ammonito, ammiccando anche alla possibile strategia di riempire gli spazi vuoti con giovani che vengono da lontano:”Non te li puoi permettere i figli. Allora te li porto io dall’altra parte del Mediterraneo, gia’ belli, grandi e vaccinati!”‘ alludendo alle migliaia di immigrati che continuano a sbarcare sulle nostre coste. Sulla necessita’, poi, di fermare questo fenomeno, Salvini spiega che “un ministro serio va la’ per sapere di cosa questa gente ha bisogno, invece Renzi e Alfano non vogliono fare fatica”. Sulla crisi economica che bastona imprenditori, lavoratori e famiglie, Salvini propone invece una tassazione al 15%: ” vogliano un’aliquota fiscale unica, secca, al 15%. Non una lira di piu’. Saranno poi gli svizzeri a venire a mettere i soldi in Italia”.
Quanto alla presenza in piazza di fascisti, i militanti di Casapound con i quali Bossi non vuole un’allenza, il leader del Carroccio cosi’ si e’ espresso:” Fascisti e comunisti stanno nei libri di scuola. Io distinguo tra produttori e mantenuti, tra lavoratori e parassiti”‘ ha detto dal palco.
Infine “A chi ci chiede con quale partito ci alleeremo, rispondo: con 60 milioni di cittadini italiani che non vanno a votare perche’ in quei partiti non credono più”. “In questa piazza si sancisce un patto tra persone che scommettono sull’uomo, sul cittadino, non sullo Stato – ha aggiunto – Il cittadino ha sempre ragione e lo Stato ha torto a prescindere. E se una volta ha ragione, deve dimostrarlo”.
In una Roma blindata, militarizzata da migliaia di poliziotti, si sono svolte due manifestazioni contrapposte: da un lato, a piazza del Popolo, la Lega di Salvini (“siamo in centomina” ha urlato in chiusura Salvini), dall’altro i giovani dei centri sociali che hanno sfilato nel cuore della Capitale, tra le serrande abbassate dai negozianti gia’ scottati dalle precedenti manifestazioni. ” Siamo 35mila, Salvini arrenditi: Roma e’ nota”, hanno ribattuto loro. Proprio grazie all’encomiabioe impegno delle forze dell’ordine – 3000 uomini per scongiurare nuovi disordini dopo quelli di ieri – la serata sembra essere iniziata all’insegna della tranquillita’.
Ultima annotazione: piazza del Popolo e’ stata lasciata, come Salvini aveva chiesto dal palco, in ordine, pulita. Anzi, secondo chi l’ha attraversata a fine manifestazione, piu’ pulita di prima. Una manifestazione, quindi, anche di grande civiltà. E, di questi tempi, non e’ poco.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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