I casi di Sea Watch 3 e della Alex hanno fatto ripiombare l’Italia nel caos immigrazione clandestina e incontrollata. Non solo, hanno irrigidito il ministro dell’Interno che si è visto disconoscere tutti i divieti posti ad arginare il fenomeno del traffico di esseri umani dalle coste africane ai primi approdi italiani raggiungibili. Così Carola Rackete ha fatto sbarcare a Lampedusa i migranti recuperati al largo della Libia, lo stesso ha fatto l’imbarcazione Alex della ong italiana Mediterranea.
Di conseguenza ieri il vicepremier leghista ha convocato e presieduto il Comitato ordine e sicurezza proprio sul tema migranti. Ed ecco le novità sul fronte sbarchi: incremento dei controlli per ridurre le partenze (con utilizzo di radar, mezzi aerei e navali), presenza delle navi della Marina e della Guardia di Finanza per difendere i porti italiani, contatti con la Tunisia per migliorare e aumentare i rimpatri e per ridurre le partenze, invio di dieci motovedette italiane da consegnare alla Guardia Costiera Libica entro l’estate ed emendamenti al Decreto Sicurezza Bis per rendere più efficace il contrasto al traffico di esseri umani e aumentare le pene per scafisti e trafficanti. Come come annunciato al termine della riunione del Comitato nazionale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, Matteo Salvini, ha scritto oggi al suo omologo tunisino.
“Le nostre relazioni sono storicamente improntate alla massima cooperazione e hanno assunto, nel tempo, un carattere privilegiato, nel comune interesse alla salvaguardia dei delicati equilibri dell’area Mediterranea. La complessa situazione del quadrante libico, sulla quale nel nostro incontro svoltosi nell’ambito del vertice italo-tunisino abbiamo registrato una piena sintonia, continua a creare una forte apprensione anche per i risvolti sulle dinamiche dei flussi migratori. Dinamiche che, pur confermando un complesso trend in diminuzione degli arrivi dalle rotte del Mediterraneo, hanno fatto tuttavia registrare una maggiore concentrazione dei flussi lungo gli itinerari in partenza dalla Tunisia“. “In più occasioni – prosegue Salvini nella missiva – ho avuto modo di attestare l’impegno tunisino nel bloccare la partenza di molti immigrati irregolari, nel contrastare i trafficanti e nell’adottare iniziative antiterrorismo. L’attuale scenario ci impone, tuttavia, di accrescere ulteriormente gli sforzi soprattutto sul fronte degli interventi finalizzati a prevenire e scoraggiare le partenze degli immigrati irregolari, implementando anche le attività info-investigative, da affiancare ad un potenziamento operativo nelle aree più sensibili”. “Dobbiamo imprimere una accelerazione al modello di cooperazione già in atto che, anche con il sostegno europeo, rafforzi le capacità di sorveglianza marittima, attraverso il definitivo sviluppo di un sistema integrato basato su postazioni radar e strutture operative. Anche sul fronte del rimpatrio, vero modello di operatività, possiamo conseguire ancora più elevati livelli di efficacia attraverso rimodulazioni improntate ad una maggiore flessibilità con il ricorso a navi di linea“. “Non mancherà il sostegno italiano sul fronte della rimessa in efficienza delle motovedette destinate alle Autorità tunisine – conclude il ministro dell’Interno – sugli interventi di assistenza tecnica relativi al sistema Afis, nonché sull’ulteriore sviluppo del programma bilaterale dei prossimi anni. Alla luce del quadro delineato, proporrò ai miei Uffici un ulteriore momento di confronto più operativo che, se da Lei condiviso, potrà rappresentare l’occasione anche per una definizione più rapida delle attività bilaterali da implementare”.
“Le nostre relazioni sono storicamente improntate alla massima cooperazione e hanno assunto, nel tempo, un carattere privilegiato, nel comune interesse alla salvaguardia dei delicati equilibri dell’area Mediterranea. La complessa situazione del quadrante libico, sulla quale nel nostro incontro svoltosi nell’ambito del vertice italo-tunisino abbiamo registrato una piena sintonia, continua a creare una forte apprensione anche per i risvolti sulle dinamiche dei flussi migratori. Dinamiche che, pur confermando un complesso trend in diminuzione degli arrivi dalle rotte del Mediterraneo, hanno fatto tuttavia registrare una maggiore concentrazione dei flussi lungo gli itinerari in partenza dalla Tunisia“.
“In più occasioni – prosegue Salvini nella missiva – ho avuto modo di attestare l’impegno tunisino nel bloccare la partenza di molti immigrati irregolari, nel contrastare i trafficanti e nell’adottare iniziative antiterrorismo. L’attuale scenario ci impone, tuttavia, di accrescere ulteriormente gli sforzi soprattutto sul fronte degli interventi finalizzati a prevenire e scoraggiare le partenze degli immigrati irregolari, implementando anche le attività info-investigative, da affiancare ad un potenziamento operativo nelle aree più sensibili”.
“Dobbiamo imprimere una accelerazione al modello di cooperazione già in atto che, anche con il sostegno europeo, rafforzi le capacità di sorveglianza marittima, attraverso il definitivo sviluppo di un sistema integrato basato su postazioni radar e strutture operative. Anche sul fronte del rimpatrio, vero modello di operatività, possiamo conseguire ancora più elevati livelli di efficacia attraverso rimodulazioni improntate ad una maggiore flessibilità con il ricorso a navi di linea“.
“Non mancherà il sostegno italiano sul fronte della rimessa in efficienza delle motovedette destinate alle Autorità tunisine – conclude il ministro dell’Interno – sugli interventi di assistenza tecnica relativi al sistema Afis, nonché sull’ulteriore sviluppo del programma bilaterale dei prossimi anni. Alla luce del quadro delineato, proporrò ai miei Uffici un ulteriore momento di confronto più operativo che, se da Lei condiviso, potrà rappresentare l’occasione anche per una definizione più rapida delle attività bilaterali da implementare”.
La Lega ha depositato inoltre un emendamento al dl sicurezza bis che prevede il rincaro delle multe a carico delle navi che non rispettano i divieti introdotti dal decreto sicurezza bis, ammonteranno a somme tra i 150 mila euro e 1 milione, rispetto alle cifre attualmente previste dallo stesso decreto che vanno da 10 mila a 50 mila euro.
C’è ancora un altro emendamento, sempre della Lega, che dà la facoltà al ministro dell’Interno di “vietare il trasbordo o lo sbarco sul territorio nazionale di cittadini stranieri irregolari“. Il primo articolo del decreto già prevede che il Viminale possa “limitare o vietare l’ingresso, il transito o la sosta di navi nel mare territoriale”, “per motivi di ordine e sicurezza pubblica” o se ci sono “violazioni delle leggi di immigrazione vigenti”.
La sfida delle Ong: “Dicano apertamente che i naufraghi devono morire. Noi pensiamo il contrario. In ogni caso queste sanzioni non ci impediranno di salvare vite, che valgono più di un milione di euro”. Lo ha detto Alessandro Metz, armatore del veliero Alex, della ong Mediterranea, commentando l’emendamento al dl sicurezza bis, che prevede l’innalzamento fino a un milione delle multe a carico delle navi che non rispettano i divieti. Metz ha poi aggiunto, ironizzando: “Con i soldi dovuti dalla Lega (i famosi 49 milioni ‘rubati’ dalla Lega di Bossi, ndr) , avremmo potuto fare almeno 49 salvataggi”.
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