Per chi può essere più conveniente una manovra del genere? Al movimento delle Sardine al quale qualcuno attribuisce già una percentuale dell’11% di ipotetici votanti, oppure al Pd che anche negli ultimi sondaggi, soprattutto dopo l’uscita di Matteo Renzi per la costituzione di Italia Viva e poi di Carlo Calenda, fuori con ‘Azione’, arranca per arrivare al 20 per cento ma gli mancano ancora quali due punti percentuale?
“Zingaretti l’ha detta giusta: offriamo un approdo a chi non ce l’ha. È vero che noi non abbiamo un approdo e fa bene la politica a proporne”. Lo dice Mattia Santori, uno dei quattro fondatori delle Sardine, in un’intervista a ‘Circo Massimo’ su Radio Capital, replicando a quanto detto da Nicola Zingaretti. “Noi ascoltiamo, osserviamo, ragioniamo, ma questo non significa che ogni approdo proposto vada bene. Abbiamo osservato una serie di dati di fatto. Innanzitutto, il Pd si sta mettendo in discussione, come altre forze di sinistra”.
“Il secondo punto che osservo – aggiunge – è che nelle Sardine l’offerta del Pd fa riflettere, fra chi è aperto e chi è molto diffidente, e questo è un bene, perché aprirsi e dialogare fa bene. Il terzo punto, per noi fondamentale, è che c’è un problema di tempismo: noi stiamo preparando un grande evento a Bologna, una festa della pluralità; poi c’è l’appuntamento delle elezioni in Emilia-Romagna, che per noi è importante, e un nostro momento di ritrovo a inizio marzo in cui dovremmo definire chi siamo, dove vogliamo andare, che strumenti vogliamo usare”.
Nelle discussioni fra le Sardine, in questi giorni, si parla di diversi punti che chiariscono come si sta muovendo un movimento ancora in formazione: “Manteniamo la nostra identità, manteniamo ciò che di buono abbiamo costruito e non acceleriamo il processo di istituzionalizzazione di questo movimento, perché abbiamo dimostrato che si può fare politica in maniera lenta e presente sui territori, senza dover per forza presentarsi alle elezioni. Partendo da questi punti, troviamo la nostra identità. Una volta trovata la nostra identità, sarà più facile capire che strada prendere perché non è detto – conclude Santori – che si debba per forza rimanere sempre nelle strade. Ma non è assolutamente detto che bisogna partecipare a un processo di rifondazione del centrosinistra”.
“Non voglio né annettere né includere nessuno, i partiti hanno il dovere morale e etico di dare risposte ai movimenti non di mettere cappelli e tirare per la giacchetta”, ha replicato Zingaretti. Le parole di Mattia Santori mi fanno “piacere, perché dalle parole che sento c’è un atteggiamento di grande correttezza“, ha aggiunto il segretario del Pd.
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