Passerà alla storia della marineria mondiale non più come il più viglkiacco dei comandanti di nave, ma come “l’incauto idiota”. A consegnarlo agli annali dell’insulsa graduatoria degli incapaci che hanno solcato i mari, è stata ieri la magistratura di Grosseto che per l’ex capitano della Costa Concordia Francesco Schettino ha chiesto nel corso della requisitoria al processo per l’affondamento della nave e la morte di 32 persone, una pena a 26 anni di carcere. Ma c’è di più. I giudici che hanno svolto le lunghe e meticolose indagini sul naufragio temono che l’ex capitano possa tentare la fuga e ne chiedono pertanto l’arresto immediato.
“Bugiardo”, “incapace”, “abile idiota” e “incauto ottimista”, l’immagine e il comportamento che i giudici fanno del comandante Schettino durante il naufragio e soprattutto nelle ore successive all’inabissamento della nave, così come nelle dichiarazione per la ricostruzione dei fatti, sono devastanti sul piano sia umano che professionale.
Schettino, per la prima volta dall’inizio del dibattimento, oggi non era presente in aula. Unico imputato nel dibattimento in corso al teatro Moderno di Grosseto, deve rispondere dei reati di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, naufragio colposo, abbandono di nave, abbandono di persone incapaci e omessa comunicazione con l’autorita’ marittima.
Il pm Navarro ha chiesto per Schettino anche la custodia cautelare in carcere per evitare i pericolo di fuga, -oltre ad una serie di pene accessorie. Per la procura, deve essere condannato all’interdizione perpetua dei pubblici uffici, all’interdizione legale per tutta la durata della pena e all’interdizione dei titoli professionali marittimi per una durata di 5 anni e 6 mesi, cosa che fa decadere la sua abilitazione ala navigazione. In dettaglio, il pm ha chiesto 9 anni per il naufragio colposo, 14 per l’omicidio colposo e le lesioni colpose plurime, 3 anni per l’abbandono di incapaci e l’abbandono della nave e 3 mesi di carcere per l’omessa comunicazione all’autorita’ marittima.
“Francesco Schettino ha mentito a tutti, alla stampa, all’autorità giudiziaria, alle autorità marittime” ha aggiunto il pm che, per giustificare la sua richiesta di condanna, il magistrato ha spiegato i criteri previsti dalla legge e, poi, la condotta del comandante. “Ha portato la nave fuori rotta – ha sottolineato il pm – ed ha causato danni ingenti a persone e cose. Schettino ha capacita’ di delinquere, nonostante sia incensurato, e non merita le attenuanti generiche. Non ha mai ammesso le sue responsabilita’, ma ha sempre accusato gli altri coimputati. Nel dibattimento non e’ emerso alcun elemento a favore dell’imputato che si e’ messo da solo nelle sue condizioni disperate”.
Giornalista per caso. Anni di ufficio stampa in pubbliche istituzioni, dove si legge e si scrive solo su precisi argomenti e seguendo ferree indicazioni. Poi, l'opportunità di iniziare veramente a scrivere. Di cosa? di tutto un po', convinta, e sempre di più, che informare correttamente è un servizio utile, in certi casi indispensabile.
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