Sciopero metropolitana, indaga la Procura

Si tinge di giallo la vicenda dello sciopero dei macchinisti della metropolitana di Roma, che venerdì scorso hanno lasciato i passeggeri appiedati nei tunnel fra una stazione e l’altra, correndo il rischio di conseguenze gravissime.

Intanto sui fatti indagano anche la Procura di Roma e l’Autorità garante degli scioperi, e nel mirino, oltre all’UGL, che ha promosso l’agitazione, finisce anche l’ATAC per mancanza di tutele organizzative.

Secondo una denuncia avanzata giorni fa dai parlamentari NCD Andrea Augello e Vincenzo Piso, sarebbe infatti sparita la registrazione dell’ordine di bloccare i convogli ovunque si trovassero, impartito ai macchinisti dalla Direzione centrale traffico.

Intanto, l’indagine interna all’ATAC ha identificato nove responsabili – “tra i quali tre responsabilità apicali” – dei disservizi e del caos creati in occasione dello sciopero.

Secondo l’Assessore alle Politiche per la mobilità Guido Improta, che mercoledì ha presentato alla stampa i risultati dell’inchiesta, i nove dipendenti ATAC “rischiano sanzioni fino al licenziamento”.

Si tratterebbe di un responsabile, un assistente coordinatore, un macchinista e un coordinatore dei macchinisti della Metro A, quattro dipendenti della Direzione centrale traffico e un coordinatore dell’unità organizzativa.

Gli abusi a loro contestati, ha spiegato Improta, sono di due ordini. Il primo è legato alle modalità di esercizio del diritto di sciopero: quattro macchinisti avrebbero violato le condizioni di garanzia, incrociando le braccia senza fornire un preavviso sufficiente.

Il secondo è legato alle carenze gestionali e organizzative che “hanno potuto determinare e in alcuni casi amplificare i disagi dello sciopero”. In quest’ultimo caso, ha precisato l’assessore, le sanzioni andranno calcolate “in relazione al danno che hanno determinato nei confronti dell’utenza e dell’azienda”.

F.M.R.